Avezzano. Dopo aver espresso soddisfazione per l’emendamento approvato nei giorni scorsi dal Senato sui Tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto, nella notte scorsa, a sorpresa, la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati stralcia l’emendamento per estraneità della materia.
“La Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, vorrebbe accelerare i tempi della Giustizia, chiudendo i Tribunali cosiddetti minori d’Abruzzo. Accorpare tali Tribunali”, sottolinea in una nota l’avvocato Aurelio Cambise, “significherebbe intasare ancor di più i Tribunali dell’Aquila e di Chieti, allungando di molto i tempi sia per le cause civili sia per quelle penali. La priorità della riforma della Giustizia, in questo periodo di pandemia, dovrebbe essere la salvaguardia dei Tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto. E, soltanto dopo aver salvato definitivamente tali presìdi, si potrà affrontare la riforma sull’abbattimento dei tempi dei processi”.
“Ancora una volta”, precisa, “per quanto riguarda la salvaguardia del Tribunale di Avezzano, lancio un appello all’ Università degli Studi di Teramo, dal momento che, in Avezzano, da anni c’è la sede distaccata di Giurisprudenza ed è stata fatta una Convenzione tra la stessa Facoltà ed il Tribunale per offrire agli studenti la possibilità di effettuare un tirocinio. La battaglia deve continuare ed occorre compattarsi, unirsi e fare squadra, come dice il Dott. Gianni Di Pangrazio: soltanto in questo modo la Marsica potrà contare di più, anche a livello nazionale, dialogando con la Grande Pescara, la Valle Peligna e la zona Frentana. Chiedo, dunque, all’Amministrazione Di Pangrazio, ai Presidenti delle Province, al Senatore Luciano D’Alfonso, alla Senatrice Gabriella Di Girolamo, ai Presidenti degli Ordini degli Avvocati, alla Sindaca di Sulmona, al Sindaco di Vasto, al Sindaco di Lanciano, al Senatore Gianluca Castaldi, ai Sindaci marsicani, all’Onorevole Stefania Pezzopane, all’Onorevole Camillo D’Alessandro, all’Onorevole Daniela Torto, all’Onorevole Carmela Grippa, al Senatore Primo Di Nicola, alla Senatrice Anna Rossomando, al Senatore Alberto Balboni, al Senatore Nazario Pagano, al Senatore Alberto Bagnai, al Senatore Giuseppe Cucca, alla Senatrice Loredana De Petris, al Senatore Gaetano Quagliariello, al Senatore Riccardo Nencini, al Segretario Regionale del PD, Michele Fina, ed al Segretario provinciale del Pd Francesco Piacente, di continuare la lotta contro la chiusura dei Tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto”.
“Vedremo presto se, una volta soppressi tali Tribunali, la Giustizia sarà assicurata meglio e se l’economia delle aree interne abruzzesi, spesso mortificate, decollerà. Mi ero proprio convinto che la lezione della pandemia servisse anche ad eliminare la politica dei tagli ai servizi fondamentali, invece si continua alla grande. Vogliamo forse ritornare all’esistenza soltanto delle grandi Università di Roma, Milano, Napoli…? Vogliamo forse fare riferimento soltanto ai mastodontici ospedali super specializzati delle grandi metropoli?…Vogliamo mantenere soltanto l’alta velocità ferroviaria delle grandi linee…? Vogliamo ritornare all’epoca andata in cui le scuole medie e superiori erano solo nei grandi centri…? Insomma tutte le realtà amministrative minori e la partecipazione dei cittadini al dibattito civico non servono più? Perché togliere la speranza di lavoro, di benessere e di tranquillità alle generazioni avvenire? La politica più facile da perseguire”, continua, “è quella maledetta dei tagli ai servizi. Dove sono le risorse del PNRR di cui tanto si parla? Come nelle famiglie oggi si mettono in vendita i sacrifici dei genitori, allo stesso modo i Governi degli ultimi decenni dismettono e abbandonano ciò che quelli precedenti avevano fatto con rinunce e abnegazione. I giovani potranno così continuare a sradicarsi dai territori di origine per cercare fortuna nel mondo. Mi auguro che chi di dovere esca dal proprio felice santuario per vedere di fatto che cosa avviene attorno a noi”.
“Le elezioni si avvicineranno e chissà se si continuerà a promettere la luna e a togliere di contro ciò che c’è e funziona. Quante volte abbiamo assistito a riforme che non hanno apportato alcunché di positivo nella realtà civica, anzi hanno peggiorato ciò che prima funzionava. Si abbia almeno il coraggio di sentire il parere dei cittadini”, conclude Cambise, “come la buona democrazia fondata sulla Costituzione pretende. La pandemia sembra aver rafforzato i poteri forti, anziché l’ascolto intelligente dei cittadini, che attraversano mille difficoltà nel vivere quotidiano”.