Avezzano. Il Comitato Territoriale Provincia dei Marsi, in coordinamento con l’associazione “TOVTA MARSA”, ha provveduto ad inoltrare formale esposto-denuncia al Prefetto dell’Aquila circa i tragici eventi registratisi recentemente lungo le strade del Fucino, con l’obiettivo di accertare eventuali responsabilità e/o inadempienze degli enti preposti, ed a sollecitare immediati interventi volte a garantire le adeguate condizioni di sicurezza della SP 20 “Marruviana”.
Una battaglia, quella per la messa in sicurezza delle strade marsicane, iniziata con altro esposto, datato 28 Gennaio 2002, sempre indirizzato al Prefetto dell’Aquila, in cui si sottolineavano le particolari condizioni di rischio dell’intera rete viaria della Marsica, ed in particolare della Superstrada del Liri e della Strada Provinciale 20 “Marruviana”. Dopo 5 vittime registrate nel 2001 e l’ennesimo tragico incidente in cui un giovane perdeva la vita tra le acque di un canale del Fucino, si denunciavano “la scarsa attività di manutenzione, l’insufficienza della segnaletica, l’assenza di adeguati sistemi di controllo e di regolamentazione del traffico, la carenza dei dispositivi atti a prevenire le condizioni di pericolo e di contenimento dei danni (guard-rails) …” e ci si ponevano due domande: “quale ulteriore tributo questa terra deve pagare perché le proprie ragioni, i propri diritti vengano riconosciuti ? Quanto tempo ancora, la Marsica dovrà subire le conseguenze di scelte e politiche penalizzanti e mortificanti ?”. Sono passati undici lunghissimi anni, ma le condizioni di pericolosità della SP 20 Marruviana (e della Superstrada del Liri) sono sempre le stesse, le promesse di intervento, tutte disattese, sono sempre le stesse, e le domande che ancora oggi ci poniamo sono sempre le stesse: ”quale ulteriore tributo questa terra deve pagare perché le proprie ragioni, i propri diritti vengano riconosciuti ? Quanto tempo ancora, la Marsica dovrà subire le conseguenze di scelte e politiche penalizzanti e mortificanti ?”. L’unica cosa che in questi undici anni è cambiato, è il numero di uomini. donne, ragazzi, morti lungo queste strade e dentro i canali del Fucino. Un numero che poteva essere ancora maggiore se la “fortuna” da un lato o qualche “eroe” dall’altro, non fossero intervenuti; saremo sempre felici quando la “fortuna” o qualche “eroe” contribuiranno a salvare delle vite umane, in qualunque circostanza, ma pensiamo che forse, a volte, per salvare delle vite umane, basterebbe avere dei “buoni amministratori”. Amministratori in grado di utilizzare i fondi a disposizione per opere realmente utili alla gente ed al territorio, amministratori che non facciano passare inutilmente undici anni per prendere delle decisioni ed avviare degli interventi, amministratori che non abbiano bisogno della morte di uomini e donne per capire il senso del proprio ruolo. Undici anni fa, nell’esposto al Prefetto auspicavamo che non fosse “ … necessario il sacrificio di altre vite, perché finalmente si progettino e realizzino adeguativi interventi risolutivi …” ma anche questa speranza, purtroppo, è andata disattesa.