San Vincenzo Valle Roveto. San Vincenzo ricorda e commemora la strage di Mignano Monte Lungo. Il 25 marzo del 1952, il l’esplosione all’interno di una galleria tra Campania e Molise, causò la morte di 42 minatori.
Tra questi c’erano anche tanti marsicani. Sei di questi erano di San Vincenzo Valle Roveto, poi c’erano operai di Capistrello, Morino, Civitella Roveto e Castelvecchio Subequo. Giovani e padri di famiglia che stavano settimane e mesi lontano da casa per lavoro e poi tornavano nei loro paesi per riabbracciare fidanzate, mogli e figli. Ben 72 anni fa, mentre una squadra imponente di uomini lavorava nella galleria che doveva collegare Mignano a Roccapipirozzi per l’impianto di produzione di energia elettrica della Società Meridionale di Elettricità scoppiarono 60 chili di antonite, un materiale utilizzato per i lavori di ampliamento del tunnel. L’operaio più anziano aveva 48 anni, mentre il più giovane 21. Minatori che non riuscirono più a vedere la luce del sole. Nei giorni scorsi, come ogni anno, nel Comune in provincia di Caserta, la strage è stata ricordata con una cerimonia solenne a 72 anni dal tragico evento. Presente anche l’amministrazione comunale di San Vincenzo Valle Roveto, con i consiglieri Luca Babusci e Simone Milanese. Proprio da San Vincenzo, infatti, proveniva il gruppo più grande di operai abruzzesi che persero la vita a Mignano Monte Lungo. “Il nostro Comune”, hanno spiegato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Carlo Rossi, “è quello che ha pagato lo scotto più alto con ben sei vittime. Non possiamo dimenticare questa immane tragedia”. A San Vincenzo in ricordo delle vittime di quel tragico incidente c’è anche una cappella, ristrutturata lo scorso anno, una strada e una targa dedicata alla memoria dei sei minatori. Alla cerimonia in provincia di Caserta hanno preso parte anche il vice sindaco di Capistrello, Angelo Stati, e il commissario prefettizio di Civitella Roveto, il viceprefetto aggiunto Giancarlo Di Vincenzo.