«Nel settore dell’automotive chi non riesce ad essere snello e flessibile, a cambiare subito, non può sopravvivere. Noi ci prepariamo così alle sfide del futuro, investendo molto in ricerca e innovazione, per stare sempre un passo davanti agli altri». In questa frase, pronunciata con convinzione e chiarezza di idee da Francesco Barbuscia, è condensata la filosofia di lavoro che per un secolo ha ispirato la Barbuscia Spa, la rinomata concessionaria e assistenza ufficiale Mercedes-Benz, Smart, Opel e Subaru con varie sedi dislocate sulla costa chietino-pescarese, che impiegano complessivamente circa un centinaio di dipendenti. Una storia iniziata esattamente un secolo fa, nel 1920 a Sant’Elpidio, nelle Marche, dove Graziano Barbuscia dà avvio ad un’attività di commercializzazione di macchine agricole, veicoli industriali e automobili. E’ questa la nostra storia di successo numero 21.
«Tutto iniziò con mio bisnonno, Graziano senior», ci racconta Francesco, quarta generazione a conduzione dell’azienda insieme al fratello Luigi, «che nel periodo fra le due grandi guerre inizia ad allacciare rapporti con produttori italiani ed esteri per la commercializzazione prevalente di macchine agricole e veicoli industriali. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, cogliendo le opportunità offerte dalla necessità di ricostruzione del paese, viene ancor più intensificata l’attività d’importazione di macchinari destinati all’agricoltura e all’industria, e si aprono numerose filiali dirette in tutta Italia per la vendita ed assistenza».
«Nella prima metà degli anni ’50, mio nonno Luigi Barbuscia concentra la propria attività nella sede di Pescara, gestendo in proprio i mandati Ford (poi lasciato a inizi anni Sessanta) e OM (marchio che poi confluirà in Iveco del gruppo FIAT). Collaborazione che andrà avanti fino agli anni Novanta. Sono anni di consolidamento e di radicamento su tutto il territorio abruzzese. Un lavoro fondamentale che ci ha permesso, nel 1990, di aprire il mandato di vendita ed assistenza dei veicoli industriali e commerciali per l’Abruzzo per la Mercedes-Benz e poi, nel 1992, anche quello per le vetture commerciali».
«E’ stato quello il momento in cui abbiamo fatto un grande salto, perché abbiamo potuto abbinare alla reputazione di serietà e affidabilità costruita nel tempo, e al grande radicamento territoriale, il prestigio che ci veniva dalla collaborazione con uno dei più ambiti e apprezzati brand del settore».
Oggi il gruppo Barbuscia vende veicoli in ben 50 province in tutta Italia, nuovi ed usati. Serietà, affidabilità e rispetto per il cliente sono valori di riferimento da sempre: fattori indispensabili a chiunque voglia distinguersi in un mondo volubile e in continuo cambiamento come quello dell’automotive. Ma se c’è un punto dove davvero l’azienda marca una differenza rispetto a molti competitor è quello dell’innovazione e della risposta dinamica alle evoluzioni del mercato.
«Abbiamo investito tantissimo in ricerca e tecnologia», ci spiega Francesco,«dedicando risorse, finanziarie ed umane, al settore di Information Technology e di marketing digitale. Cerchiamo di monitorare continuamente il mercato, con sistemi di scouting e processi di analisi dati che ci permettono di capire in tempo reale cosa sta succedendo e di adattare al meglio le nostre proposte. Cerchiamo di capire cosa sta cercando il nostro potenziale cliente, cosa gli serve davvero, che problema ha e dove si trova, in modo da fargli arrivare in tempi rapidissimi offerte customizzate».
«Sul mercato dell’usato, ad esempio, ogni singola vettura del nostro parco auto è messa a confronto con vetture similari, per caratteristiche e allestimenti, dell’intero mercato Italia, studiando una serie di indicatori – come il posizionamento di prezzo o la frequenza di visualizzazioni sul nostro sito – che ci permettono alla fine di fare una sorta di “offerte alla Booking”, con allocazione dinamica del prezzo».
Alla domandafinale sulle ambizioni per il futuro, Francesco non ha dubbi e ci riporta alla frase di apertura:«Diventare un’azienda sempre più snella e flessibile, perché solo così si può restare al top in un mercato dai margini sempre più ridotti e in cui il cambiamento è all’ordine del giorno».