Avezzano. Il Tar dell’Aquila boccia definitivamente l’elettrodotto di Scalzagallo e condanna le Ferrovie a pagare le spese alla Provincia. In sostanza i giudici hanno rigettato il ricorso fatto dalla Rete ferroviaria italiana che aveva impugnato l’ordinanza dell’amministrazione provinciale con la quale bloccava i lavori dell’ elettrodotto, precisando che la normativa da rispettare è quella regionale ( Legge 45 del 2004) e non quella nazionale del 1933. Il tribunale amministrativo ha accolto anche il ricorso, contro le Ferrovie , presentato dal Comitato di Scalzagallo. Il Tar ha discusso la causa l’8 maggio e ora ha emesso una sentenza che ha riunito i quattro provvedimenti. tutto ciò riunendo ben quattro ricorsi, quello dei residenti, difesi dagli avvocati Herbert e Renato Simone e Domenico Sabatini, quello delle Ferrovie contro la sospensione dei lavori disposta dal Comune, quello contro la Provincia e quello contro il protocollo d’intesa tra Amministrazione comunale e Rfi, che disponeva sì l’interramento, ma con la maggior parte delle spese a carico dell’amministrazione avezzanese. Più difilata la posizione del comune di Avezzano che, con la vecchia amministrazione di Floris, aveva di fatto espresso un parere favorevole all’elettrodotto e aveva addirittura sottoscritto un accordo per l’interramento dei cavi a totale carico dei cittadini. Ora il Tribunale Amministrativo ha bocciato l’opera che però ha fatto spendere allo Stato circa 2 milioni di euro.