Avezzano. Dal 15 marzo termineranno i fondi a disposizione della Asl per i 384 lavoratori precari. A quel punto il sistema dell’azienda sanitaria potrebbe andare in tilt. A lanciare l’allarme è la Cgil che fa un appello alle forze politiche affinché venga accelerato l’iter dalMinistero per assunzioni immediate. Se non si correrà ai ripari, secondo il sindacato, significherà chiudere reparti e servizi perché non si potranno più garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea). Nella Asl Avezzano Sulmona L’Aquila ci sono 329 precari, di cui il 90 per cento sanitari (242 negli ospedali). Sono invece 29 i cococo e 26 le agenzie interinali. Molti di questi dipendenti lavorano nei pronto soccorso, nelle sale operatorie e nei reparti di rianimazione. Il vincolo di spesa per il precariato nel 2009, anno di riferimento, è stato di 7,5 milioni. Nel 2011, secondo la legge Brunetta (122 del 2010) dovrà essere la metà, quindi di circa 3,7 milioni. Tale budget sarà però esaurito a metà marzo. Antonio Ginnetti, segretario provinciale della Cgil Sanità, fa un «appello a Chiodi e al mondo politico provinciale affinché vengano fatte pressioni sul Ministero, e il Governo recepisca subito la delibera regionale che dispone le assunzioni». La Regione ha infatti autorizzato con una delibera commissariale la trasformazione dei contratti a tempo determinato delle Asl abruzzesi in contratti a tempo indeterminato. La delibera prevede la possibilità, per l’anno 2011, di provvedere alla sostituzione degli attuali rapporti di lavoro a tempo determinato relativi al personale sanitario, professionale, tecnico e amministrativo, in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, nel caso di figure professionali che svolgono funzioni indispensabili. Il governo però ancora non ha recepito la delibera e il tempo stringe. Senza l’ok del Ministero, la delibera non può essere applicata. «Viviamo un momento storico delicato per la Sanità», continua Ginnetti, «e la funzione sanitaria deve essere garantita anche perché la nostra Asl è già è in emergenza e attualmente ci sono già carenze di organico a tutti i livelli. E’ necessario», aggiunge Ginnetti, «stabilizzare le funzioni sanitarie immediatamente». La Cgil chiede anche che venga realizzato al più presto l’atto aziendale, «elemento prioritario per garantire una sanità efficiente e per guardare al futuro della nostra Asl e capire quale sarà il destino dei lavoratori e dei pazienti».