Avezzano. A seguito della proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale dirigente e del comparto della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, su convocazione del presidente del consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio, si è tenuto un incontro con la Fp Cgil in merito alla nota vicenda della cronica carenza di personale di tutti i profili professionali che, come più volte riferito, derivano dal taglio dei costi del personale pari a circa 5,3 milioni di euro per l’anno 2017 ed alle evidenti ripercussioni che tale taglio comporta sia in termini di erogazione dei Servizi sanitari Pubblici sia sulle condizioni di lavoro a cui sono costretti a far fronte ogni giorno i lavoratori della Asl. “Abbiamo evidenziato la questione del territorio della Provincia dell’Aquila, che avendo una estensione di 5 047 km² occupa circa metà dell’intero territorio regionale abruzzese, il che aumenta le criticità logistico/organizzative ed i costi correlati”, hanno commentato Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone, della segreteria Fp Cgil Provincia dell’Aquila, “tale dato ripropone con forza la necessità di dotarsi di una vera strategia per le aree interne, presupposto fondamentale per garantire la qualità dei servizi ed evitare il continuo ed inesorabile processo di spopolamento del territorio, oltre che la realizzazione di una efficace integrazione ospedale/territorio.
A parere della scrivente sono infatti necessari, proprio in virtù della peculiarità delle aree interne, investimenti ulteriori e adeguati alla conformazione provinciale, al contrario ad oggi, per esempio, il valore medio annuo pro-capite per le prestazioni sanitarie in regime residenziale, riabilitativo e psicoriabilitativo è pari a 21euro per la provincia dell’Aquila, 54euro per quella di Chieti, 46euro per quella di Pescara e 56euro per quella di Teramo. Va messo in risalto che attribuendo il budget in rapporto alla popolazione e sulla base del fabbisogno previsto per legge dovrebbe essere di 45euro per abitante. Quanto sopra evidenzia una condizione di svantaggio per gli utenti della Provincia dell’Aquila. E’ stato inoltre affrontato il problema relativo al taglio del costo del personale precario della ASL n°1 che, in virtù dell’attuale quadro normativo, prende a riferimento l’anno 2009. Infatti, ad oggi la riduzione di tale costo prevede l’abbattimento tendenziale del 50% rispetto alla spesa sostenuta nell’anno 2009. A tal proposito va ricordato che nell’anno in questione, a seguito dei tragici eventi sismici a tutti noti, la dotazione organica della ASL era stata notevolmente ridimensionata poiché, nel solo Ospedale dell’Aquila era stato drasticamente ridotto il numero dei posti letto e di conseguenza il personale. A nessuno sfugga che nell’anno di riferimento circa 40.000 abitanti risultavano sfollati sulla costa abruzzese.
Non va dimenticato che ad oggi il personale precario in servizio in tutta la ASL 1 di Avezzano Sulmona L’Aquila, rappresenta più del 10% dell’attuale forza lavoro che di per se è comunque insufficiente a garantire la piena erogazione dei servizi e non assicura il rispetto della normativa in merito ai riposi obbligatori (L. 161/2014). Infatti, da un dato rilevato dalla stessa ASL n° 1 rispetto all’attuale dotazione organica di 4053 unità lavorative risultano vacanti circa 250 posti a cui vanno sommate almeno altre 277 unità lavorative utili al rispetto delle turnazioni di legge. Il dato finale è che ad oggi servirebbero solo per garantire l’erogazione dei servizi nel rispetto della legge 161 del 2014 ulteriori 527 unità lavorative. A ciò si aggiunga la non sostituzione di circa 100 lavoratori cessati o pensionati nell’anno 2017. Pertanto, il dato finale è di circa 627 lavoratori in meno rispetto alle reali esigenze di fabbisogno. Il presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio, nel recepire le problematiche riferite al tavolo e le preoccupazioni da queste derivanti, ha manifestato l’intenzione di voler affrontare la questione anche all’interno della Conferenza dei Capigruppo. Ciò premesso la Fp Cgil mantiene lo stato di agitazione di tutto il personale dalla ASL 1 e nell’attendere la convocazione della conferenza dei capigruppo Regionali e del comitato ristretto dei Sindaci auspica, nell’interesse collettivo dei lavoratori e degli utenti e per la difesa del territorio, una forte presa di posizione da parte dei diversi livelli istituzionali così come già da tempo richiesto e ribadito in ogni confronto che la scrivente ha attivato sino ad oggi”.