Avezzano. La squadra unica della Marsica prende forma. Imprenditori e sindaci si sono dati appuntamento per discutere insieme l’azionariato popolare che permetterebbe alla squadra di emergere. Il primo cittadino Antonio Floris ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “che può sembrare anche un sogno. Ma i sogni devono continuare e non finire al mattino. E’ un progetto difficile da realizzare soprattutto per motivi economici, sta a noi impegnarci per realizzarlo”. Il successo della squadra unica della Marsica è nelle mani degli imprenditori e dei sindaci che dovrebbero garantire un sostegno economico. Per il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, “il lavoro sinergico potrà portare grandi frutti sia su questo campo sia su altri. Visti i tagli fatti nei vari settori sarebbe auspicabile lavorare in sinergia. Partiamo da qui per costruire insieme un percorso di collaborazione”. L’incontro organizzato da Abramo Frigioni, coordinatore dell’iniziativa, è stata l’occasione per conoscere il simbolo della squadra unica e il progetto di partenariato. “Io amo la Marsica è solo un messaggio promozionale”, ha affermato Frigioni, “il bianco è il candore della squadra marsicana, il verde rappresenta il Fucino, l’azzurro il colore delle acque del lago ma anche del cielo al quale guarda la chimera marsicana”. Prima del taglio della torta la parola è passata al senatore Filippo Piccone, che ha lanciato l’idea di formare una squadra unica della Marsica. “L’idea della squadra non è la mia”, ha dichiarato, “ma ne sentii parlare anni fa in una cena. Questo progetto ha bisogno degli imprenditori e della politica. Anche ho vissuto per poco tempo l’esperienza calcistica ho capito che il calcio costa quindi senza gli imprenditori è difficile farcela. Non si possono sostenere per lungo tempo progetti così. Devono essere cancellati i piccoli campanili e costruiti quelli più grandi. Se la classe imprenditoriale non fa proprio questo progetto non ce la possiamo fare. Tutti avranno un contributo e un ruolo di primo piano. Anche i comuni devono fare la loro parte”.