L’Aquila. Si è proceduto per un periodo di “messa alla prova” in cui sarà seguito e in cui dovrà ottemperare a quanto predisposto dal giudice del Tribunale per i minorenni dell’Aquila.
È stato deciso nell’udienza di questa mattina all’Aquila dove si sono dovuti presentare, accompagnati dai rispettivi avvocati, i giovani protagonisti di una vicenda che lo scorso maggio fece molto discutere in tutta la Marsica.
I fatti
Secondo la ricostruzione dei fatti, eseguita dai poliziotti della Squadra Mobile dell’Aquila, insieme ai colleghi della Polizia ferroviaria e del commissariato di Avezzano, un sedicenne marsicano aveva aggredito un altro giovane, per futili motivi, nel sottopasso di Avezzano.
Da quanto accertato, il ragazzo, oggetto poi di una misura cautelare, aveva premeditato l’aggressione, a seguito di un diverbio avvenuto il giorno prima. Con una tecnica da arte marziale, lo colpì con un “calcio a spazzata” alla gamba sinistra, pratica della kickboxing, fratturandogli il malleolo.
La misura cautelare
Dopo circa 20 giorni, la Squadra Mobile dell’Aquila a conclusione dell’attività d’indagine, eseguì la misura restrittiva della libertà personale collocando il giovane in una comunità.
Il ragazzo ora si trova a casa e per lui è stato deciso oggi di procedere con la “messa alla prova”, che di fatto sospenderà il processo e che gli permetterà di dimostrare di aver capito la gravità dell’atto compiuto e di riabilitarsi.
In tribunale questa mattina anche il giovane colpito e due ragazzi che si sono fatti avanti per testimoniare quanto visto quella mattina al sottopasso di Avezzano. Il ragazzo ferito è difeso dagli avvocati Antonella e Rocco Mancini del foro di Avezzano.