L’Aquila. Partecipazione delle città intermedie, gestione dei servizi e Macroregione in relazione al provvedimento di revisione dei confini provinciali. Sullo spending review interviene il consigliere regionale di opposizione, Peppe Di Pangrazio (Pd). “Siamo al centro di un momento epocale per il destino della nostra Regione e per il futuro dei nostri territori. La riduzione della spesa pubblica e le esigenze di razionalizzazione dei costi hanno portato le amministrazioni e la politica ad interrogarsi sul disegno del nuovo Abruzzo e sulla conformazione dei nuovi territori provinciali.
In questo profondo processo di riorganizzazione è fondamentale chiedersi quale sarà il ruolo e quali saranno le funzioni delle città intermedie, penso ad Avezzano e Sulmona per quanto riguarda la provincia dell’Aquila. Quali sono i loro punti di forza locali da poter mettere in campo nel sistema di relazioni con gli altri territori a livello di servizi? Il lavoro di organizzazione del nuovo assetto territoriale dovrà quindi coinvolgere attivamente le amministrazioni locali che a loro volta dovranno contribuire alla costituzione di un organismo amministrativo complesso.
Al tempo stesso la Regione si trova a dover affrontare questioni indispensabili come la gestione delle risorse idriche, i rifiuti, l’assetto sanitario e le politiche relative alla casa che incroceranno la riforma degli enti locali. E’ chiaro dunque che siamo nel profondo di una metamorfosi nell’organizzazione amministrativa. Il compito della politica sarà dunque quello di dare un ordine alle molteplici forme possibili, individuando linee di sviluppo futuro.
Più volte ho manifestato l’esigenza di aprire lo sguardo anche fuori dai confini regionali, mettendo in moto un meccanismo virtuoso nella gestione e nella fruizione dei servizi essenziali. E’ il momento di affrontare seriamente il tema della Macroregione tra Abruzzo – Marche e Molise. Non è utopico pensare un tale sistema i cui territori supererebbero di poco il numero di abitanti di una grande città metropolitana come Roma Capitale.
In questo quadro infatti, il provvedimento relativo al riordino dei confini provinciali può divenire un’opportunità per stabilire un nuovo sistema di servizi integrato a livello interreggionale”.