Avezzano. E’ stata pubblicata una sentenza del Tribunale di Avezzano, con cui il Giudice del lavoro, Giuseppe Giordano, ha condannato il Ministero dell’Istruzione ad annullare l’assegnazione della sede scolastica in due città del Nord a due docenti di scuole dell’infanzia marsicane. Le due giovani maestre, dopo l’assunzione con il piano straordinario della buona scuola, erano state assegnate l’una a Genova e l’altra a Venezia dalla procedura affidata al sistema informatico del Miur (il famigerato algoritmo della mobilità nazionale). Gli avvocati della Uil scuola Salvatore Braghini e Renzo Lancia ricorrevano al Tribunale di Avezzano per sollevare l’illegittimità dei trasferimenti disposti dal Ministero in quanto asseritamente non rispettosi del punteggio posseduto dalle ricorrenti, ma determinati da un’errata lettura del dato normativo e, cioè, mediante l’attribuzione degli ambiti sulla base del criterio prevalente dell’indicazione nella griglia delle preferenze contenuta nell’istanza di mobilità.
Il giudice Giordano ha convenuto con tale interpretazione, spiegando in sentenza che dalla lettura congiunta della legge sulla buona scuola e del Ccni sulla mobilità nel Comparto Scuola del 2016 si evince che l’espressione secondo cui “l’ordine di graduatoria degli aspiranti è determinato, per ciascuna delle preferenze, sulla base degli elementi di cui alla tabella di valutazione dei titoli allegata al presente contratto”, deve essere intesa nel senso che – poiché una parte del punteggio del docente varia a seconda dell’ambito indicato in preferenza – l’Amministrazione avrebbe dovuto individuare il corretto ambito sulla base del punteggio ad esso corrispondente e, sulla scorta di tale valutazione, formare le relative graduatorie per la mobilità. Gli avvocati Braghini e Lancia hanno quindi, potuto informare le docenti che sono state destinate all’Ambito loro spettante in base al punteggio più alto, ossia Chieti e Tivoli.