Collarmele. Situato alle pendici della catena montuosa del Sirente-Velino, il Comune di Collarmele fa parte del club dei borghi autentici d’Italia. Avvolta da un alone di mistero e fantasia, la sua storia ha sempre affascinato marsicani e non. #SpazioPolitica ha voluto allora ripercorrere gli ultimi suoi anni, guidati dal primo cittadino Tonino Mostacci.
Considera positivo o negativo il bilancio di questi quasi 4 anni di amministrazione?
Ci riteniamo assolutamente soddisfatti di ciò che abbiamo portato a termine in questi anni. Abbiamo, infatti, messo in campo una serie di interventi infrastrutturali importanti sul territorio come i lavori di adeguamento al campo sportivo, la costruzione di due monumenti alle porta nord e sud del paese e diverse ristrutturazioni urbanistiche che hanno riguardano strade e marciapiedi.
Abbiamo completamente ristrutturato un vecchio deposito comunale e per quanto riguarda le scuole abbiamo dotato la materna di una cucina e una mensa nuovissime. Ciò vuol dire che il cibo che ogni giorni mangiano i bimbi non proviene dall’esterno bensì viene cucinato quotidianamente all’interno della stessa struttura.
Sono poi in corso interventi importanti che interessano la palestra comunale: abbiamo terminato il primo lotto che consisteva nella messa in sicurezza della struttura dal punto di vista sismico. E’ stata quindi ristrutturata, adeguata sismicamente ed ampliata nella parte dei servizi. Con il secondo lotto si provvederà, invece, ad intervenire sull’impiantistica per renderla il più ecocompatibile possibile con l’abbattimento anche delle spese energetiche.
Sono poi in corso due gare d’appalto: una che riguarda la ristrutturazione completa della Piazza dell’Orologio e l’altra che interessa la riqualificazione di alcune strade del quartiere dei fiori come via delle Orchidee, via delle Margherita e via delle Rose.
Quali sono i progetti che avete pianificato per il futuro?
Oltre alle due gare d’appalto precedentemente annunciate, in prospettiva ci sono anche altri progetti: la ristrutturazione della Torre Normanna, già approvata dal punto di vista progettuale e in più la ristrutturazione della casa comunale che è in fase di progettazione.
Il prossimo anno ci occuperemo del centro servizi che si trova nella zona artigianale e ci saranno ulteriori interventi per quanto riguarda le manutenzioni straordinaria delle strade. Inoltre, vorremmo lavorare sul risparmio energetico delle scuole.
Collarmele è una delle comunità più eco-sostenibili d’Abruzzo. In che modo in questi anni è cambiato l’approccio alle energie alternative?
La comunità di Collarmele ha sempre avuto una certa sensibilità in relazione agli interventi riguardanti le energie alternative e, inoltre, c’è sempre una certa tendenza ad avere stretti rapporti con l’amministrazione comunale per quanto riguarda la realizzazione degli stessi. Noi da questo punto di vista vogliamo essere prudenti perché riteniamo che il territorio abbia già dato molto.
Nello specifico mi riferisco alle continue richieste di impianti biometano. Stiamo, però, cercando di limitarle perché il territorio obbiettivamente è un po’ saturo. Stiamo quindi analizzando con molta cura tutta la situazione.
Per quanto riguarda il discorso eolico, invece, sta vivendo un momento abbastanza delicato perché la normativa del 2010 ha limitato di molto i vantaggi per i Comuni. C’è stato un parziale accomodamento di queste limitazioni e siamo un po’ preoccupati di quello che sarà il futuro dei Comuni che ospitano questi impianti, che vengono sempre meno riconosciuti. C’è comunque una serie di incontri ai massimi livelli in corso per cercare di trovare una soluzione.
Sono stati numerosi i progetti destinati ai più giovani. Nei piccoli paesi sono sempre meno le nascite e, allo stesso tempo, sempre di più i ragazzi che scelgono di abbandonarli per andare a vivere in città. Come state cercando di contrastare questo fenomeno?
E’ difficile contrastare questo fenomeno. I Comuni in questo caso non possono fare molto: le esigenze principali oggi come oggi sono quelle che riguardano il lavoro. Credo che si debba intervenire a livello sistematico su questa problematica. Nel nostro piccolo, abbiamo cercato di stimolare i ragazzi con attività socio-culturali, formative e partecipazione attiva all’attività amministrativa.
Abbiamo promosso, come piccolo comune, un percorso di orientamento al lavoro e abbiamo cercato di dare la possibilità ai ragazzi delle scuole di interfacciarsi con imprenditori, agenzie di lavoro per far loro capire quali sono le strade che possono intraprendere e come devono approcciarsi a questo mondo.
Abbiamo poi istituito una consulta giovanile, che è una delle associazione che vogliamo sempre più stimolare nell’attività quotidiana e cercato di dare anche un conforto economico alle associazioni che ci sono sul territorio.
E ancora, mettiamo in campo delle attività formative sia con la scuola che con i gruppi di ragazzi che operano nel paese (corsi di teatro, scuole di musica etc). E’ stata dunque presentata un’ampia gamma di servizi per far sentire tutti parte di una comunità. Al giorno d’oggi, il lavoro purtroppo è assente e noi cerchiamo di dare una mano anche con borse lavoro. Abbiamo messo in bilancio ulteriori risorse rispetto a quelle di cui ci fonisce la comunità montana, per offrire a tutti la possibilità di lavorare anche solo per qualche mese.
A causa delle ristrettezze economiche in cui vivono i piccoli comuni montani, spesso si fanno fusioni di servizi che sono utili a ridurre i costi. Come state agendo a riguardo?
Ad oggi abbiamo una associazione di servizio con Cerchio e Aielli. Condividiamo alcuni servizi tra cui la polizia municipale, il cui lavoro viene svolto a livello macro comunale e quindi su 3 territori. Ci sono, inoltre, altre funzioni che sono state associate nonostante queste ultime siano meno visibili dal punto di vista del cittadino. Attendiamo, infine, con impazienza delle novità.