Civita d’Antino. Situato in una posizione dominante sull’alta valle del Liri, il Comune di Civita d’Antino fa parte del club dei borghi autentici d’Italia. Noto per essere stato un’importante città al tempo dei Marsi, il paese risulta essere uno scrigno ricco di tesori dell’antichità che contribuiscono a renderlo uno dei luoghi più caratteristici d’Abruzzo. #SpazioPolitica ha voluto ripercorrere il cammino svolto durante questi ultimi anni, grazie all’aiuto del primo cittadino Sara Cicchinelli.
Ripercorrendo il cammino svolto dalla macchina amministrativa in questi anni, il bicchiere lo vede mezzo vuoto o mezzo pieno?
Non è sicuramente facile fare un bilancio. Premettendo che vengo da una esperienza lavorativa molto lunga, con lo scorrere degli anni ho notato che la situazione è andata verso uno sconcertante peggioramento. Amministrare i piccoli Comuni, al giorno d’oggi, è diventato sempre più complesso a causa di tagli e trasferimenti dello Stato. Questi ultimi contribuiscono ad accrescere le difficoltà economiche che siamo costretti a fronteggiare e che, anno dopo anno, diventano sempre più evidenti.
Tra l’altro, Civita d’Antino viene da un percorso particolare: in passato si è fatto ricorso per più di qualche anno a un’anticipazione di tesoreria, ovvero, uno strumento che andrebbe utilizzato solo in casi di estrema necessità, come suggerisce la Corte dei Conti. Noi come amministrazione ultima abbiamo cercato di rimettere in sesto la situazione. Abbiamo, infatti, evitato di fare ricorso di nuovo all’anticipazione di tesoreria e ci siamo concentrati su attività che permettessero di risanare le casse. Uno dei nostri obiettivi, in definitiva, è stato quindi quello di scongiurare il dissesto finanziario del Comune.
Durante questi anni siamo riusciti a completare i lavori che erano stati avviati nello scorso mandato. Il più importante è quello che riguarda la convenzione scolastica con il Comune di Morino. Dal punto di vista culturale, invece, abbiamo puntato al recupero di palazzo Ferrante, il quale è stato acquistato da alcuni privati. Il Comune ha sottoscritto un patto di collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti e ora spera di poter ricorrere a dei finanziamenti. Lo scopo principale è quello di rendere il palazzo storico un vero e proprio polo culturale.
I piccoli Comuni come Civita d’Antino puntano a migliorare i servizi e a razionalizzare le spese attraverso la fusioni con altri paesi. Quanta importanza ha questo tipo di collaborazione?
Queste collaborazioni sono preziose. Noi abbiamo, come accennavo precedentemente, beneficiato della convenzione scolastica con Morino, che accoglie le scuole elementari e medie. A Civita, invece, abbiamo mantenuto la scuola d’infanzia. Quest’ultima è stata ristrutturata e messa in sicurezza. Abbiamo messo a disposizione degli studenti una struttura sicura e all’avanguardia.
Il riscontro dunque è stato positivo e stiamo cercando con tutti i Comuni della Valle Roveto di fare altrettanto su altri servizi. Purtroppo, come si sa, tutto ciò non è molto semplice.
Civita d’Antino si è occupata anche della valorizzazione della storia dei pittori scandinavi, capitanati da Kristian Zahrtmann. Quanto ha aiutato ciò a dare una nuova linfa al territorio?
La storia dei pittori scandinavi è una pagina culturale molto importante per Civita d’Antino. Nonostante le difficoltà economiche, cerchiamo comunque di mantenere un livello alto in questo campo attraverso la realizzazione di eventi che ne permettano la valorizzazione. Un esempio è “Civita in arte”: si tratta di un giorno in cui si rinnova la presenza che c’è stata di questi famosi pittori che erano guidati da Kristian Zahrtmann.
Inoltre, cerchiamo di potenziare il discorso relativo alle ricchezze archeologiche di cui dispone Civita. Stiamo, infatti, lavorando con la Soprintendenza dei beni archeologici. Oltre al museo che è già visitabile in seguito al grande al lavoro svolto da vari volontari, ci potrebbe essere l’opportunità di scoprire una nuova area che dovrà essere oggetto di scavi archeologici.
Per ciò che concerne il mondo dell’associazionismo, quanta importanza ha avvalersi dell’aiuto di queste realtà per accrescere il territorio?
Ha una grande importanza. Avendo molte difficoltà economiche, abbiamo puntato molto sulla collaborazione delle associazioni. Ricordiamo la pro loco storica di Civita d’Antino – una delle prime fondate in Italia – che si occupa prevalentemente di valorizzare l’aspetto culturale del territorio attraverso la realizzazione di numerosi eventi che si svolgono a Civita Capoluogo.
Con il passare del tempo ne sono sorte delle altre. La collaborazione con l’associazione Giovani a Pero Dei Santi, per esempio, è stata preziosa per la pulizia del paese e il miglioramento del decoro urbano. Inoltre, la presenza della Croce Verde è per noi una garanzia, in quanto aiuta a farci uscire nel migliore dei modi da determinate situazioni di difficoltà, come quelle dovute al maltempo.
Ci avvaliamo, infine, della collaborazione del CAI che sta cercando di valorizzare i sentieri e la montagna. Abbiamo dato loro il rifugio in gestione e stanno svolgendo un lavoro davvero importante per l’interno territorio.
Quali sono i progetti in programma per il futuro?
Si continuerà a lavorare sugli aspetti turistici e culturali, in quanto per Civita d’Antino sono due campi fondamentali. Questo cammino lo percorreremo insieme agli altri Comuni della Valle Roveto perché l’esperienza ci insegna che l’unione fa la forza. Stiamo lavorando molto bene per ciò che concerne il tema delle aree interne: in questi anni i sindaci di Civita, Morino, San Vincenzo Valle Roveto, Vallelonga e Balsorano insieme ai Comuni della Valle del Giovenco hanno messo in atto una strategia che a breve dovrà essere approvata dalla Regione Abruzzo. Questo è uno degli strumenti che andrà a migliorare i piccoli paesi, in relazione ai trasporti, alla sanità e allo sviluppo locale. Lavoreremo anche per reperire risorse finanziare da utilizzare per realizzare interventi nelle diverse frazioni.
Il buon lavoro che sta svolgendo questa amministrazione è dovuto alla bravura dei miei collaboratori, i quali, nonostante siano molto giovani, hanno saputo gestire il Comune in maniera saggia. Dal momento che saremo costretti a ad applicare degli aumenti, vorrei far comprendere come a volte amministrare significa fare delle scelte che inizialmente sono impopolari ma che in seguito si rivelano indispensabili per salvare la vita del Comune stesso.