San Vincenzo Valle Roveto. Appartenente al club dei borghi autentici d’Italia, il Comune di San Vincenzo Valle Roveto è da considerarsi un vero e proprio angolo di paradiso naturalistico. Dominato dal Pizzo Deta e dai monti Ernici, il territorio è ricco di oliveti che ne rappresentano una delle caratteristiche più rilevanti. #SpazioPolitica ha incontrato il primo cittadino Giulio Lancia, che ha fornito un quadro completo su questi due anni e mezzo di mandato, tra progetti realizzati e da realizzare.
Considera positivo o negativo il bilancio relativo a questi due anni e mezzo di amministrazione?
Il bilancio di questi anni di amministrazione è positivo ma deriva anche dalle varie difficoltà che abbiamo avuto nel recepire finanziamenti. Questi ultimi, infatti, a differenza del passato, oggi non sono più così agevoli. In ogni caso, con le risorse del Comune, siamo riusciti a portare a termine progetti importanti per ciò che concerne il mondo della scuola. Abbiamo messo a norma l’edificio scolastico e la palestra e questo ha permesso di concretizzare l’unione con le classi di Balsorano.
Nel contempo abbiamo provveduto a diversi interventi idrogeologici. Ad esempio stiamo risolvendo proprio adesso, nella frazione di Roccavivi, un problema relativo ad alcuni fossi tombati che avevano delle difficoltà nel funzionamento. Poi attraverso l’ottenimento di mutui, stiamo eseguendo numerosi interventi a tappeto in tutte le frazioni, con adeguamenti legati soprattutto a fatti igienici e sanitari.
E ancora, abbiamo provveduto a ideare progetti di cui ora speriamo di ottenere finanziamenti. Si tratta di estensioni della pubblica illuminazione e altre iniziative che puntano alla valorizzazione del territorio. Dal punto di vista del sociale, invece, stiamo promuovendo l’avvicinamento della popolazione verso problemi importanti come la violenza sulle donne.
Quanta importanza ha la valorizzazione dei prodotti tipici del territorio come le castagne e le olive, ad esempio?
Il progetto relativo alla valorizzazione dei prodotti tipici del territorio è stato portato avanti da un gruppo autonomo che lavora all’interno dell’amministrazione, la quale l’ha sempre sostenuto durante il cammino. E’ stata anche costituita una cooperativa che ha fatto lavorare persone del posto nel campo agricolo.
Ci riuniamo spesso per cercare di presentare attività inerenti a questo campo. Ci aiutano anche diverse personalità della Regione che vengono in paese per cercare di spiegarci qual è il giusto comportamento da seguire per migliorare giorno dopo giorno.
Siete, inoltre, promotori dell’olio “Monicella” che ha dato un certo impulso all’economia locale. State attuando qualche politica a riguardo o come intendete migliorare su questo campo?
Il miglioramento che abbiamo già raggiunto e a cui continuiamo a puntare proviene dalle attività che porta avanti questo gruppo insieme all’amministrazione. Il segreto che ci ha portato al successo risiede nell’aver coinvolto tutti, risposto alle esigenze degli agricoltori, aver fatto capire quali sono i modi con i quali è necessario muoversi per non sprecare energie e ottenere risultati sempre migliori e aver mostrato come rendersi visibili in queste vicende. E per fare ciò, siamo stati guidati da veri professionisti che ci hanno mostrato la strada e ci hanno fatto capire come era necessario muoverci.
La fusione delle scuole con il Comune di Balsorano è stata realizzata per migliorare i servizi e razionalizzare le spese. Come si è sviluppata l’idea?
L’unione delle scuole è nata semplicemente da una esigenza a cui abbiamo dovuto rispondere. Sono venute fuori, però, numerose contestazioni. Non ultimi, i ricorsi al Tar che sono ancora in atto. La situazione è andata a migliorare con il passare del tempo. I cittadini hanno iniziato a ragionare sulle nostre scelte.
Noi abbiamo operato in maniera opportuna, con lo sguardo rivolto verso i ragazzi e verso le famiglie. La cittadinanza, dopo varie polemiche, si è resa conto che lavoravamo per raggiungere obiettivi importanti.
Cosa avete in programma per il futuro?
Stiamo aspettando molti finanziamenti, ora come ora. La chiesa di Santa Restituita, a causa delle varie attività sismiche che hanno interessato il nostro territorio, è divenuta inagibile. E questo per la cittadinanza vuol dire non avere più socialità. Stiamo lavorando per avere degli aiuti sulla chiesa dalla protezione civile e dal Ministero dei beni e delle attività culturali.
Stiamo lavorando anche su attività importanti che andranno a migliorare la vivibilità di Roccavivi e che interesseranno in particolar modo un parcheggio per il quale dovremmo ricevere finanziamenti di una certa rilevanza. Ulteriori interventi a tappeto, come accennavo, saranno eseguiti su tutte le altre frazioni. Dovremmo, dunque, concludere il mandato quasi avendo adempiuto l’80% degli obiettivi, proprio come ci eravamo preposti.
Secondo lei cosa manca al Comune di San Vincenzo Valle Roveto?
Al contrario del passato, manca l’attenzione verso questa realtà. Vorrei che il borgo diventi un territorio omogeneo. Mi piacerebbe che le popolazioni attuali, nonostante stiano diminuendo, interagiscano nel migliore dei modi così che le carenze provenienti da questo fenomeno vengano attenuate. Dobbiamo evitare l’abbandono. Evento minaccioso che le nostre care terre assolutamente non meritano.