Avezzano. Stava mostrando la carabina all’amico in casa facendo finta di sparargli ma è partito un colpo che lo ha ferito gravemente a un occhio. Il responsabile un 25enne, è accusato di lesioni gravi, mentre gli amici devono rispondere di favoreggiamento in concorso avendo mentito agli investigatori cercando di scagionare l’amico. Un gioco tra ragazzi si è trasformata in una tragedia.
I fatti risalgono a febbraio quando i cinque ragazzi tra i 19 e i 25 anni, due di Roma e tre della Marsica, si trovavano all’interno di un’abitazione di Tagliacozzo. Il 25enne, R.L. (25), romano, secondo l’accusa, ha imbracciato l’arma e ha detto, nei confronti del quinto ragazzo, seppure in tono scherzoso, la frase “mo ti sparo”, puntando verso di lui una carabina ad aria compressa calibro 4,5, caricata con un piombino. Improvvisamente è partito un colpo che è andato a finire prima contro lo stipite destro della porta di un ripostiglio e poi in faccia al giovane, colpendo l’occhio destro.
Il colpo partito gli ha causato una grave ferita, con la frattura di un’orbita. Un incidente che ha provocato al ragazzo una lesione permanente, con la perdita dell’uso dell’occhio destro.
Secondo l’accusa il 25enne deve rispondere anche del reato di lesioni con le aggravanti di aver commesso il fatto con l’uso di un’arma e di aver causato l’indebolimento permanente di un organo.
Gli amici, gli altri tre indagati, S.C., una 19enne di Roma, V.D.F. (21) e M.D.L. (25) che erano presenti nella casa al momento dell’incidente, quando sono stati sentiti come persone informate sui fatti dai carabinieri della compagnia di Tagliacozzo, che stavano svolgendo le indagini sul caso, hanno negato la presenza della carabina all’interno dell’abitazione. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, Carlo Polce, Giandonato Morra e Monica Di Maio.