Avezzano. Altri quattro indagati per l’inchiesta sulla presunta faida familiare che coinvolge la comunità rom di Avezzano. Stavolta sotto indagine da parte della polizia sono finiti oltre a tre giovani tra i 19 e i 29 anni anche un 37enne già indagato per possesso abusivo di armi dai carabinieri. Tutto parte da una rissa avvenuta davanti a una discoteca di Avezzano che ha coinvolto un gruppo di avezzanesi, tra cui giovani della comunità rom, e durante la quale un giovane è stato sfregiato al volto con una coltellata. I carabinieri stavano già indagando sulla vicenda che vedeva coinvolte altre cinque persone, tra cui quattro di etnia rom. Le accuse per per M.C., 37 anni, R.S. (18), P.S. (30), L.S. (22) sono di lesioni personali gravi in concorso fra loro è scattata e fanno riferimento alla rissa avvenuta davanti al locale. Gli altri indagati, i rom F.M. (36), R.M. (40), P.M. (50), M.C. (37) avrebbero bruciato per vendentta uno chalet all’avezzanese che avrebbe sfregiato il ragazzino avezzanese della comunità locale. Sarebbe partita una lunga serie di minacce di morte anche con armi che avrebbero spaventato la moglie del presunto accoltellatore fino a spingerla a presentare denuncia ai carabinieri. Ci sarebbe stata un’azione di intimidazione e la vicenda sarebbe poi degenerata con ritorsioni e minacce reciproche tra famiglie. Durante un blitz, i militari dell’Arma hanno raccolto diverse prove e indizi utili a ricostruire l’accaduto e hanno sequestrato una delle armi utilizzate per le minacce. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Guido Cocco.