Avezzano. La sicurezza dei dipendenti e dei materiali prodotti è alla base della sostituzione delle sedie della clean room nella Micron. Dopo la denuncia della Fismic la Micron ha spiegato che il cambio è stato necessario per a seguito di uno studio effettuato nei laboratori del sito marsicano dell’azienda americana. “Recenti audit condotti in clean room hanno identificato nelle sedie in vinile una sorgente di esposizione a rischi per l’azienda, per i dipendenti e per il prodotto finale”, hanno spiegato i responsabili dell’azienda marsicana, “problemi di sicurezza sono relativi soprattutto al fatto che lo schienale della sedia può venire in contatto con parti in movimento delle macchine di produzione, esponendo l’operatore a rischi per la sicurezza. Il problema di contaminazione invece è rappresentato dal fatto che le sedie in vinile si prestano a lacerazioni. Questo espone l’imbottitura all’atmosfera, con conseguente rilascio di particelle che potrebbero entrare in contatto con il prodotto (ricordiamo che la clean room deve rispondere a standard di pulizia e purezza dell’aria circa 1000 volte superiori a quelli di una sala operatoria)”. Stando così le cose i vertici della Micron hanno deciso di effettuare il cambio delle sedie con gli sgabelli. “In linea con le migliori aziende di settore al mondo, è stato deciso di sostituire le sedie con degli sgabelli solamente in alcune parti della clean room”, hanno continuato dalla Micron, “in particolare in quelle aree che sono a stretto contatto con le macchine di produzione. Gli sgabelli sono in poliuretano e assicurano l’esistenza di punti di appoggio per il personale operante in clean room, al fine di garantirne il confort durante il turno lavorativo nelle zone riservate alla produzione e al caricamento delle macchine. Ad ulteriore garanzia della bontà della scelta, si è chiesto il parere dei seguenti enti, i quali hanno tutti fornito riscontro positivo: medico aziendale, gruppo safety e gruppo di contamination control. Inoltre tale progetto era già stato condiviso con i dipendenti circa un mese fa”.