Avezzano. Ha ottenuto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, la sostituzione della misura cautelare e così può tornare a lavorare.
Può tornare dunque in servizio al Comune di Avezzano, Giampiero Attili, il segretario comunale rimato coinvolto nell’inchiesta “Acqua fresca” sugli appalti al Comune di Celano.
A stabilirlo è stato il gip Maria Proia, che ha sostituito la misura cautelare della sospensione dai pubblici uffici con quella del divieto di esercitare attività professionali o imprenditoriali.
Il provvedimento, arrivato a quasi quattro mesi dall’operazione che ha portato all’arresto di otto persone tra cui il sindaco Settimio Santilli e il vice Filippo Piccone, a 17 misure cautelari e ha 56 indagati, è stato adottato dopo la richiesta dei difensori, Alessandro Fanelli e Franco Colucci, che hanno sottolineato come l’indagato non svolga più l’incarico di reggenza a scavalco nel Comune di Celano.
L’arresto di Attili aveva messo in difficoltà anche la macchina amministrativa del Comune di Avezzano, dove il funzionario ricopre l’incarico di segretario generale e dove ricopriva il ruolo di dirigente ad interim del IV settore Lavori pubblici ed Edilizia pubblica, Sport e Impianti sportivi, Infrastrutture.
Un doppio ruolo che deteneva dall’insediamento del sindaco Gianni Di Pangrazio e che era stato prorogato fino al 15 marzo scorso se non fosse stato per l’inchiesta. Trattandosi di una figura indispensabile per l’ente, i risvolti negativi in termini di disservizi, a causa della sua mancanza, potevano essere innumerevoli. Per tale motivo, non essendo arrivata in tempi utili la sostituzione o l’annullamento della misura a cui era sottoposto, l’amministrazione guidata da Di Pangrazio aveva provveduto a sostituire in via provvisoria il dirigente che ora, concluso l’iter burocratico, può tornare in carica.
Giampietro Attili, 59 anni, di Tagliacozzo, con alle spalle un’esperienza importante all’interno della pubblica amministrazione avendo ricoperto ruoli dirigenziali in numerosi comuni marsicani e non solo, è da anni punto di riferimento nell’ambito tecnico per molte amministrazioni.
Secondo il gip Proia, avrebbe dimostrato a Celano «fedeltà nei confronti di Piccone e piena adesione al sistema clientelare» che l’ex senatore avrebbe messo in atto. Una figura quindi importante secondo l’analisi del gip, al pari di quella di altri dirigenti. Se da un lato, secondo l’accusa, avrebbe avuto insieme agli altri funzionari un ruolo centrale nel presunto sistema clientelare poiché «senza la loro collaborazione il sistema Piccone non avrebbe potuto consolidarsi», dall’altro però non avrebbe avuto un ruolo apicale nella vicenda.
In altre inchieste, come in quella di Tagliacozzo, la posizione di Attili nel prosieguo dell’iter giudiziario è stata sempre stralciata. Per la vicenda di Celano è accusato del reato di falso per diversi episodi.