Avezzano. Nidi e strutture paritarie abbandonate e senza un aiuto. Il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ha aperto un dialogo con le operatrici e gli operatori del settore “Servizi per l’infanzia”, promosso “dopo la sollecitazione con cui – ormai tre settimane fa – in una nota inviata al Presidente Marsilio e all’Assessore Fioretti, Stefania Pezzopane e Pierpaolo Pietrucci chiedevano attenzione e tutele ai servizi privati e parificati per la formazione dell’infanzia nella fascia di età tra 0 a 6 anni.
Durante l’incontro odierno sono ovviamente emerse tutte le criticità già ampiamente individuate dai rappresentanti del PD, criticità aggravate dalla mancanza di tempestività e di attenzione da parte del Governo regionale. Come già sottolineato – dichiarano gli esponenti del PD – e a conferma di quanto ipotizzato nei giorni scorsi, oggi questi comparti che offrono servizi e formazione ai bimbi da 0 a 6 anni si trovano in gravi difficoltà, dovendo continuare ad esigere le rette necessarie alla loro sussistenza, pur in un periodo di blocco sociale ed economico. La nostra richiesta di intervenire con urgenza, prima con una Delibera di Giunta che mettesse a disposizione uno stanziamento “ad hoc” per dare respiro a un settore di servizi così strategico, e poi con un emendamento al progetto di legge esaminato dal Consiglio, è stata ignorata, in nome di un attendismo inconcepibile, dato il periodo che stiamo attraversando”.
“E’ caduta nel nulla anche la nostra proposta – sul modello delle Regioni virtuose – di erogare un finanziamento di copertura, finalizzato esclusivamente al pagamento delle rette per i servizi all’infanzia (0/6 anni) secondo differenti opzioni e in base alle necessità che ogni servizio si trova ad affrontare. Ancora adesso ribadiamo con forza questa esigenza. A nulla è valsa, durante lo svolgimento dell’ultimo Consiglio regionale, la nostra proposta – conclude Pietrucci – avanzata anche in accordo con esponenti della maggioranza – di migliorare la LR 9/2020 appena varata con un emendamento che tenesse conto di questo delicato scenario. Niente è stato fatto, anzi nel frattempo, con l’aggravarsi inevitabile della situazione, si è riusciti a colpire gli strumenti che sostengono le famiglie nella cura dell’infanzia, indistintamente sia nel pubblico che nel privato”.