L’Aquila. In relazione alla recente decisione del TAR di sospendere, in attesa della decisione di merito, tra l’altro, l’esercizio dell’attività venatoria in alcune zone interessate dalla presenza dell’orso bruno intervengono i consiglieri
provinciali Gianluca Alfonsi ed Armando Floris: “La decisione del TAR, che va senza dubbio rispettata, ci lascia quantomeno perplessi ed insoddisfatti. La Regione Abruzzo vede precluso all’attività venatoria già il 70% del suo
territorio, in virtù della presenza di numerose aree protette nazionali e regionali e con l’interdizione alla caccia nei cd siti “Natura 2000 e nelle aree di presenza dell’orso bruno individuate dal PATOM il territorio venabile si riduce ulteriormente. La caccia in tali ultime zone non è stata mai vietata ed anzi quest’anno il calendario venatorio prevede delle importanti prescrizioni finora mai previste – affermano i Consiglieri – che consentono un controllo efficace e che, concretamente attuate, potranno ridurre il disturbo all’orso in maniera più incisiva rispetto alle precedenti stagioni venatorie. Inoltre la chiusura in dette aree della caccia al cinghiale forte competitore alimentare dell’orso avrà ripercussioni negative sia per la tutela dell’orso sia per i danni apportati all’agricoltura – continuano – a ciò si aggiunga che migliaia di cacciatori hanno già provveduto al versamento delle tasse necessarie con il conseguente rischio che sia legittimamente richiesta la restituzione delle somme versate o il risarcimento del danno subito. Riteniamo che sia assolutamente conciliabile in dette aree, come finora avvenuto in seria collaborazione con il PNALM, l’esercizio dell’attività venatoria con la tutela dell’orso marsicano (specie che anzi quest’anno ha fatto rilevare una presenza di cuccioli a detta degli esperti di carattere eccezionale) e che la presenza dei cacciatori ha altresì garantito ad oggi un costante controllo del territorio sotto tutti i punti di vista non facendo registrare alcuna significatica criticità. Crediamo siano ben altri i problemi per l’orso che andrebbero seriamente affrontati. Ci impegneremo in sede consiliare acchè il Presidente Del Corvo solleciti l’Assessore Regionale Febbo come dallo stesso preannunciato – concludono Alfonsi e Floris – ad impugnare l’atto del TAR, (che giova precisare non si è ancora pronunciato nel merito rinviando ogni decisione a giugno 2013) nonchè ad attivare ogni utile iniziativa che consenta l’avvio di una regolare stagione di caccia così come previsto dal vigente calendario