Avezzano. La sezione Aiga di Avezzano, nella persona del presidente Luigi Ranalletta e del delegato ai rapporti con le istituzioni e la politica Pierpaolo Paciotti interviene, in relazione al sempre più delicato tema della soppressione dei Tribunali Abruzzesi di Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano.
“La riforma della geografia giudiziaria, disposta, in ragione di un progetto di “spending review”, dal Governo Monti, in un contesto economico completamente differente rispetto a quello odierno, rischia di mettere in ginocchio l’intera comunità, senza, fra l’altro, generare alcun effettivo risparmio di spesa”, hanno spiegato, “gli effetti negativi di tale riforma, infatti, non saranno percepiti soltanto dagli “addetti ai lavori” quali magistrati, avvocati, personale amministrativo, ma sarà la società civile tutta a pagarne le conseguenze: – di gran lunga più oneroso sarà, in violazione degli artt. 3 e 24 della Costituzione, l’accesso alla giustizia per i cittadini delle zone rimaste orfane del presidio di giustizia;
fisiologicamente si assisterà ad un rallentamento ulteriore della durata dei processi in quanto l’accentramento dei presidi di giustizia, determinando un notevole incremento di cause da dover istruire e decidere, rischia di generare un ingolfamento della macchina giudiziaria proprio dei tribunali di destinazione; – maggiori saranno le difficoltà che le residue procure incontreranno nel combattere l’attività criminale che avrà modo, in circoscrizioni divenute molto ampie, di manifestare con più vigore la propria forza.
Basti pensare che la procura più vicina a quella della città di L’Aquila sarebbe quella di Cassino; devastante sarà l’effetto che la chiusura definitiva dei quattro Tribunali potrebbe determinare sulle attività economiche cittadine. Solidale con quanto espresso dai giovani avvocati di Avezzano il presidente del consiglio comunale di Avezzano, Fabrizio Ridolfi, il quale sul tema della imminente chiusura dei quattro Tribunali abruzzesi manifesta tutta la propria preoccupazione dal momento che “il venir meno dei presidi di giustizia e legalità, mortificando tanto l’esigenza di controllo del territorio quanto la operatività delle tante professionalità del settore, riverbererà inevitabilmente i propri effetti su tutto l’indotto, generando rilevanti disagi economici.
E’ di primaria importanza portare a casa la proroga, attraverso l’azione sinergica dei rappresentanti politici a tutti i livelli. In questa direzione va la decisione presa all’ultimo incontro tenutosi ad Avezzano nei giorni scorsi, alla presenza degli Onorevoli abruzzesi, del Presidente della Regione, dei Sindaci e dei Presidenti dei quattro Consigli dell’Ordine dei territori coinvolti, durante il quale si è convenuto di cercare insieme un’interlocuzione diretta con il Governo, cui rappresentare le esigenze dei territori e le evidenti ragioni della proroga”. La chiusura definitiva dei quattro presidi di giustizia costituirebbe un vero e proprio colpo per tutto l’Abruzzo ed in particolare per la Marsica, che rischia di trasformarsi, malgrado i suoi 130.000 abitanti, in un quartiere dormitorio”.