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Sono mille gli esodati nella Marsica, per le parti sociali serve una legge regionale di tutela

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
31 Maggio 2012
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Avezzano. Saranno oltre mille gli esodati nella Marsica se il provvedimento del governo dovesse andare in porto. Si tratta di un vero dramma per le famiglie marsicane coinvolte. AI lavoratori over 50 che hanno perso il posto rischiano di restare senza ammortizzatori sociali né pensione a causa dei provvedimenti dovuti alla riforma delle messa in atto dal governo. Gli esodati sono quei lavoratori over 50 usciti dal mercato dal lavoro che ancora non hanno raggiunto la pensione a causa di un innalzamento dell’età o dei requisiti per accedere al trattamento pensionistico. Si tratta del nuovo popolo di disoccupati, una fascia sociale particolarmente debole perché risente della difficolta di rientrare nel mercato del lavoro. Questa è la differenza rispetto ai disoccupati giovani. Inoltre gli esodati hanno spesso degli obblighi e oneri economici che i più giovani non hanno come le spese familiari, il mutuo della casa, i figli minori. Il termine “esodato” è stato coniato in questi mesi dai mass media e dal mondo della politica per indicare i lavoratori che sono rimasti senza posto a causa di una ristrutturazione aziendale o di un accordo sindacale e che ora, con il provvedimento del governo vedono allontanarsi sempre di più l’agognata pensione. Mentre sindacati e Governo trattano sui tavoli della politica per trovare una soluzioni che salvi almeno una parte di quella che è diventata in questi mesi una nuova categoria di disoccupati, nella Marsica un migliaio di famiglie teme ripercussioni a livello sociale a causa del rischio povertà. Molti nuclei familiari monoreddito speravano nella mobilità che avrebbe fatto da paracadute al termine della cassa integrazione, tutto ciò per arrivare al pensionamento e garantire la sussistenza della famiglia. Ora le certezze traballano e la Marsica, a causa di numerose aziende in crisi, o che la crisi l’hanno già passata, pagherebbe uno prezzo troppo alto, tanto da mettere in crisi l’assetto sociale. A lanciare l’allarme per lo scenario che potrebbe venire a crearsi nella Marsica sono stati il segretario della Cisl Fim, Antonello Tancredi, e il direttore del patronato Inas Cisl di Avezzano, Oliviero Guanciale. «La situazione rischia di divenire drammatica nel territorio della Marsica», ha sottolineato Tancredi, «basti pensare soltanto a tutte quelle persone che hanno beneficiato di un incentivo per acquistare una casa, o per i figli, che tornando a lavorare rischiano di perdere quanto gli era stato assegnato». Secondo il segretario provinciale della Cisl, «è necessario già prevedere una forma di protezione sociale per queste categorie a livello regionale, in modo da garantire ammortizzatori alternativi». Sul tema esodati è ancora scontro tra Governo e sindacati e sulla vicenda è intervenuto anche il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, convinto dell’urgenza di una soluzione tempestiva e a beneficio di tutti i lavoratori in attesa di pensione. Nella Marsica a correre un altro grosso rischio sono il 2 per cento delle donne iscritte all’Inps. Si tratta di quelle lavoratrici vicine alla pensione che hanno versato contributi volontari dopo essere uscite dal mondo del lavoro per raggiungere i 16 anni di contribuzione andando in pensione a 60 anni, Ora con la contribuzione che passa a 20 anni rischiano di restare con un pugno di mosche. Ogni sforzo per arrivare a una pensione dignitosa, quindi, potrebbe essere stato vano. Anche in questo caso il sindacato chiede azioni di difesa nei confronti della lavoratrici incappate in questa sfortunata situazione.

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