Avezzano. Le società sportive non pagano i conti al Comune e l’ente le richiama e presenta i conti. Ammonta a circa 40mila euro il debito accumulato dalle società sportive nei confronti del Comune. Il dato è emerso da una verifica contabile svolta dagli uffici (che hanno incrociato i dati riguardanti l’inizio e il termine delle convenzioni, i canoni d’affitto e la regolarità dei pagamenti), è stato oggetto di un faccia a faccia in Municipio: qui, documenti alla mano, l’assessore allo sport, Francesco Paciotti, ha sollecitato i dirigenti delle società che gestiscono i 23 impianti pubblici a mettersi in regola con i pagamenti arretrati. Non tutti, comunque, sono in debito con il Comune, anche perché i canoni di affitto per la gestione degli impianti pubblici sono molto contenuti: una ragione in più per mettersi in regola, soprattutto per chi ha il contratto in via di scadenza. Diversa la situazione per la Fin. La convenzione tra l’ente e la società è scaduta da febbraio 2013 e non è stata ancora rinnovata. “La Fin prima prendeva dal Comune 67mila euro l’anno per la gestione della struttura”, ha precisato l’assessore allo sport Paciotti, “come per le altre strutture sportive anche per la piscina la situazione è cambiata e con la nuova convenzione la società dovrà pagare un canone al Comune. Nelle scorse settimane abbiamo incontrato la Fin e insieme abbiamo strutturato un nuovo patto che prevede tra l’altro la manutenzione a carico della società. A breve contiamo di firmare il documento”. Le convenzioni con le società sportive sono quasi tutte in scadenza e verranno rinnovate a costo zero per l’amministrazione comunale. “Entro due mesi”, ha concluso Paciotti, “i vertici delle società, che non hanno mosso obiezioni alle legittime richieste dell’Amministrazione comunale, hanno assicurato la completa regolarizzazione delle quote di canone pregresso non pagate”. La verifica dei contratti per gli impianti sportivi segna l’avvio di un esame approfondito su tutti i contratti in essere dell’Ente verso l’esterno. Obiettivo: mettere i conti in perfetto ordine. Una scelta politica chiara, dettata anche dal particolare momento economico del Paese che vede tutti i Comuni italiani trasformati dal governo centrale in esattori per conto terzi, lo Stato, mentre le casse sono sempre più vuote e le richieste di intervento in campo sociale in forte aumento.