Avezzano. Smantellata banda di rapinatori specializzata in colpi nelle gioiellerie. I carabinieri della Compagnia di Avezzano, insieme ai colleghi delle di Velletri (Roma), Roma Centro, Bracciano (Roma) e Anzio (Roma) stanno eseguendo dalle prime ore del giorno un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal Gip del tribunale di Avezzano, nei confronti di cinque persone, tra cui una donna e tre stranieri, tutti residenti in provincia di Roma. Sono accusati di aver messo a segno rapine in diverse gioiellerie della Marsica. In particolare, le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Avezzano e condotta dal nucleo operativo e radiomobile di Avezzano è partita dopo alcune rapine in gioielleria avvenute la scorsa estate in alcuni comuni della Marsica, Trasacco, Luco dei Marsi e Avezzano. Sono state eseguite anche perquisizioni domiciliari. I rapinatori avevano messo a segno tre rapine nella Marsica e ora stavano per portare a termine altri due colpi a Gioia dei Marsi e Luco, dove avevano già eseguito dei sopralluoghi. Due dei cinque componenti della banda di rapinatori che operava nella Marsica sono ancora ricercati mentre gli altri, G.S. di 47 anni, originario di San Giuseppe Vesuviano e domiciliato in Ardea, attualmente rinchiuso nel carcere di Velletri in stato di semi libertà, A.C. (42), originaria di Roma e residente ad Ardea ed R.B. (31), di origine albanese, residente a Bracciano sono stati arrestati. Le rapine in questione sono quella di Trasacco avvenuta il 26 luglio ai danni di una gioielleria di Trasacco da dove erano stati portati via gioielli per un valore di oltre 67mila euro, oltre ad una pistola, calibro 9, di proprietà della vittima, quella del 17 agosto in una gioielleria di Luco dei Marsi con un bottino di oltre 60mila euro e quella del 16 settembre nei confronti di una gioielleria di Avezzano, in via Don Minzoni, da dove erano stati portati via preziosi e contanti per un importo totale di 26mila euro. In tutti i casi, i malviventi si erano presentati armati di pistola e nel corso delle rapine di Trasacco e Luco dei Marsi avevano rinchiuso i clienti e gli esercenti in locali attigui per poter fuggire senza problemi. Proprio per tali motivi ad alcuni degli indagati, oltre al reato di rapina, è stato contestato anche quello di sequestro di persona. I malviventi, nel corso delle rapine, portavano via anche gli impianti di videosorveglianza in modo da rendere le indagini difficoltose. Dalle indagini è emerso che l’uomo di origini campane preparava i colpi mentre era detenuto in semilibertà. Infatti usciva dal carcere la mattina presto e rientrava la sera. Nel caso sono indagate dieci persone che sono state sottoposte anche a perquisizioni. Dai controlli sono stati sequestrati documenti utili alle indagini e 40 grammi di cocaina trovata in possesso di un congiunto di uno degli indagati. Nell’operazione sono stati impiegati circa quaranta militari dell’Arma.