Avezzano. Ricordiamo la storia degli abitanti di San Pelino in via Monte Rosa, che sono stati costretti per un po’ di tempo a sopportare
un odore terrificante e acqua scura che sgorgava dai rubinetti. La cosa più incredibile è che inizialmente non sono stati creduti,
perché il tratto era circoscritto e non tutti potevano sentire quell’odore nauseabondo, insopportabile. Per fortuna una signora che abita lì, nei pressi della ferrovia e che inizialmente è stata definita esagerata, ha ritenuto bene di fare delle analisi private che hanno riscontrato numerosi batteri coliformi e di Echerichia coli. Dopo questo, il Cam è intervenuto riconoscendo una contaminazione dell’acqua potabile da parte della rete fognaria a causa dell’usura dei tubi molto vecchi. Dopo che il Cam ha fornito i serbatoi per il consumo di acqua alle famiglie, ma non acqua da bere, sono iniziati i lavori di rifacimento dei tubi.
Come se non bastasse, qualche giorno prima di Pasqua, al riallaccio dell’ acqua, l’odore terrificante si è fatto più intenso.
Dopo altri prelievi privati gli abitanti della zona, con i dati alla mano hanno confutato la teoria del Cam che affermava che l’acqua era potabile. La stessa signora che si è fatta portavoce del problema dall’inizio è tornata di nuovo alla Asl con le analisi e l’Asl immediatamente ha allertato il Cam. Finalmente il vaso di Pandora è stato aperto, hanno trovato
un tratto di fogna sbriciolato, la compromissione è molto estesa e la rottura riguarda anche altre abitazioni che hanno dovuto ammettere che l’odore c’era anche prima.
Il disagio senza fine ha evidenziato un degrado della rete idrica e fognaria che
necessita di una presa in considerazione immediata, nonché di una riqualificazione complessiva dei tubi troppo datati per garantire la salute alla comunità.
Le altre vie interessate sono via Piave e via Pietro Micca. Il comitato di quartiere ha presentato un esposto al Cam e al Comune di Avezzano.
Il disagio, esistente già da vari anni, fino ad ora non aveva mai trovato accoglimento.