Avezzano. “Ormai ne abbiamo le palle piene! Scusate lo sfogo”. Inizia così il duro sfogo dell’ex consigliere comunale di maggioranza Nello Simonelli.
Simonelli ha pubblicato sul proprio profilo Facebook una foto tanto dura quanto eloquente: l’immagine ritrae bottiglie e cartoni di vino abbandonati e, soprattutto, una siringa lasciata a terra nel pieno centro di Avezzano, nei pressi della Caritas, in via Monsignor Domenico Valerii. Un episodio che testimonia una situazione di evidente degrado urbano in una zona centrale e sensibile della città. A destare particolare preoccupazione è la presenza della siringa, che rappresenta un serio pericolo per la salute pubblica, soprattutto per chiunque potrebbe entrarvi accidentalmente in contatto.
“Ma non é possibile che in pieno centro, di fronte alla Caritas, questo é lo scenario che ci ha svegliato questa mattina”. Ha continuato Simonelli. “Passino i cartoni di vino. Passi la bottiglia di superalcolici. Ma la siringa di un eroinomane, ancora piena di sangue infetto, é uno SCHIFO!”.
“Sono 5 anni, CINQUE ANNI, che denuncio lo SCHIFO che si verifica in quell’area e in generale nel centro cittadino. Anni in cui ho inviato a chi di dovere foto e video di gente che si mena, si ubriaca e pippa cocaina in mezzo alla strada.
Non mi ascoltano dentro il Palazzo? Frega nulla, mi ascoltano tutti tra la popolazione. Nonostante questo mi son dovuto sorbire le offese, le ingiurie e le accuse degli amici di chi vive di Coop che lucrano sulla disperazione. Oltre a qualche telefonata “misteriosa”. Se chi gestisce la Caritas non riesce a gestire gli sbandati, CHIUDESSE. Sapete che cosa significa se un bambino tocca quell’ago? Che Crepa LENTAMENTE.
E allora basta fare gli gnorri, basta voltarsi dall’altra parte come se fosse normale convivere con questo degrado, basta chiacchiere. Qui non stiamo parlando di “disagio sociale” astratto, di convegni o di belle parole da salotto buono. Qui stiamo parlando di sicurezza, di salute pubblica, di bambini che vanno a scuola, di famiglie che abitano e lavorano in centro.
Il centro cittadino non può essere trasformato in una zona franca, dove tutto è permesso e nessuno paga mai. Non è carità lasciare la gente a marcire tra alcol, droga e sporcizia. Questa non è solidarietà: è abbandono, ed è pure ipocrita.
Da anni si chiede una cosa semplice, che esiste da sempre e funziona ovunque: regole chiare, controlli costanti, presenza delle forze dell’ordine, strutture adeguate fuori dal centro abitato.
Non accampamenti umani davanti alle chiese, non siringhe sui marciapiedi, non degrado sotto le finestre di chi paga le tasse.
Chi ha responsabilità pubbliche deve smetterla di fare finta di nulla. Perché ogni giorno che passa senza intervenire è una scelta precisa. E chi sceglie di non agire, si assume la responsabilità morale di quello che prima o poi succederà. Il centro non è di nessuno? No. Il centro è di tutti. E va difeso, senza se e senza ma”.








