Celano. La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal sindaco Settimio Santilli e dall’ex vicesindaco Filippo Piccone contro la decisione del tribunale del riesame che ha disposto il divieto di dimora a Celano per entrambi.
Il primo cittadino è stato sospeso dalla prefettura dell’Aquila a seguito delle misure emesse dal gip del tribunale di Avezzano nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti comunali per reati contro la pubblica amministrazione. Il provvedimento arriva a oltre 4 mesi dall’arresto. Santilli e Piccone, entrambi difesi dall’avvocato Antonio Milo, erano sottoposti al divieto di dimora a Celano. Ora potranno rientrare nella loro città.
I reati contestati nell’inchiesta coordinata dalla procura di Avezzano e che ha portato all’arresto di 8 persone e a 56 indagati vanno dall’induzione indebita a dare o promettere utilità, all’istigazione alla corruzione, dal tentato peculato alla turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente alla falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.