#SpazioPolitica incontra il sindaco di Castellafiume.
Sorto alle pendici della catena dei monti Simbruini, sulle rive del fiume Liri, il borgo marsicano è immerso nel verde della Valle Nerfa. La redazione di MarsicaLive ha voluto ripercorrere alcune delle tappe più importanti dell’ancora breve ma intenso cammino portato avanti dal primo cittadino. Progetti realizzati e da realizzare, scuola, turismo e tanto altro: ecco cosa ci ha raccontato Giuseppina Perozzi.
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E’ positivo o negativo il bilancio di questo quasi primo anno di mandato? Quali sono i progetti più importanti realizzati?
Dopo appena 9 mesi dall’insediamento come sindaco nel Comune di Castellafiume, mi sembra prematuro fare bilanci. Abbiamo messo in cantiere molti progetti con l’obiettivo di rimettere in moto il paese. Prioritario è stato il controllo della spesa e della pesante situazione debitoria esistente, particolarmente gravosa per un paese dove non vi sono risorse su cui contare.
Ci siamo impegnati nel progetto di ampliare il numero delle aule assegnate alla scuola elementare, attualmente ospitata nell’edificio della scuola materna, poiché l’edificio della scuola primaria è inagibile da alcuni anni.
Nell’attesa di procedere ai lavori di miglioramento sismico dell’edificio, già oggetto di finanziamento da parte della Regione e del MIUR, abbiamo cercato di migliorare comunque la vita scolastica dei nostri bambini. Sottolineo che a Castellafiume oltre l’edificio scolastico è inagibile anche il Comune da 10 anni. Attualmente gli uffici comunali sono ospitati in una vecchia struttura dell’ex scuola media.
È importante che Castellafiume esca dal rischio di isolamento, derivante dalla sua collocazione geografica: per questo è significativa la nostra adesione al GAL e al progetto del Contratto di fiume per la valorizzazione del Liri. Altri progetti riguardano la salvaguardia dell’ambiente montano e la sua fruibilità (strade e sentieri). Particolare attenzione è rivolta al dissesto idrogeologico del territorio contraddistinto da molte fragilità: per questo stiamo utilizzandole risorse recentemente assegnate dallo Stato ai piccoli comuni per interventi di manutenzione straordinaria sul territorio comunale da troppi anni trascurato.
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I piccoli Comuni puntano sempre più spesso a migliorare i servizi e a razionalizzare le spese attraverso la fusioni con altri paesi. Quanta importanza ha questo tipo di collaborazione? La state applicando?
La collaborazione con altri comuni è fondamentale per ridurre i costi dei servizi e del personale: abbiamo con orario ridotto le figure strategiche del Comune (Segretario comunale, Ragioniere, Responsabile UTC). Non abbiamo vigili comunali, se non una unità con una convenzione con altro Comune. Se tutto ciò è necessario ai fini del contenimento della spesa, siamo consapevoli che si creano problemi nella funzionalità quotidiana dei servizi a cui si sopperisce con lo spirito di servizio dei pochissimi dipendenti ai quali va la nostra gratitudine.
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La valle di Nerfa ha un proprio sviluppo turistico e include anche molte attività dedicate ai più piccoli. Come state cercando di potenziarvi su questo fronte?
Stiamo lavorando perché la Valle di Nerfa acquisti maggiore visibilità sul piano turistico. La partecipazione al progetto della strada dei Cippi di confine tra Stato pontificio e regno borbonico va in questo senso. Occorre riaprire i sentieri e aumentare l’offerta turistica con pacchetti vacanza per le famiglie. La riapertura degli impianti sciistici a Camporotondo costituisce sicuramente un volano per lo sviluppo turistico della nostra valle.
- Quali sono i progetti in programma per il futuro?
Quando le risorse aggiuntive che siamo riusciti a recuperare arriveranno, vorremmo restituire alla Comunità l’edificio comunale: occorre restituire alle Istituzioni la dignità che le è propria. Comunque, la messa in sicurezza delle montagne, la tutela del territorio, la riqualificazione ambientale e la valorizzazione del Liri sono i temi che connotano il nostro impegno di amministratori.
È nostra intenzione, infine, reinserirci nell’associazione dei Borghi autentici d’Italia perché rappresenta una grande opportunità per la valorizzazione dei nostri piccoli paesi.