San Benedetto dei Marsi. Sicurezza nelle scuole. E’ quanto chiede il consigliere di minoranza del Comune marruviano, Fabrizio Domenico Cerasa che, attraverso un comunicato stampa, è intervenuto sul delicato tema, tornato di stretta attualità dopo il disastroso sisma che lo scorso 24 agosto ha devastato l’Italia centrale: “Sono stato in silenzio fino a ora, aspettando che mi fosse consegnata tutta la documentazione richiesta già dal 12 agosto scorso per le scuole medie di via San Cipriano e richiesta il primo settembre per le scuole elementari di via Fucino, giorno in cui sono venuto a conoscenza della consegna dell’analisi di vulnerabilità sismica relativa a quel fabbricato. E’ intollerabile”, ha tuonato Cerasa, “che chi si erge a paladino non mi consegni, quale consigliere d’opposizione, tutta la documentazione in suo possesso per approfondire lo studio di un problema così importante, considerando l’imminente apertura delle scuole di lunedì prossimo 12 settembre. Documenti che oggi scopriamo essere determinanti al punto di chiedere aiuto alle autorità, perché non si è stati in grado di affrontare il problema per tempo e perché non è stata data la possibilità di affrontarlo nemmeno all’opposizione. Chiedere aiuto alle autorità non è di per sé sbagliato, ma chiederlo oggi, a quattro giorni dall’apertura delle scuole, è la dimostrazione di non sapere che cosa fare. E’ la dimostrazione di aver coscienza del proprio fallimento amministrativo. E’ intollerabile la presunzione di chi dovrebbe affrontare il problema e ritenere che, chiedendo aiuto alle istituzioni, sia ancora in grado di risolvere lo stesso medesimo problema. Solo una cosa andrebbe fatta: sindaco D’Orazio dimettiti. Non rimanere inchiodato a una poltrona dopo questa palese dimostrazione di non aver saputo risolvere questo gravissimo problema. Naturalmente il problema va affrontato nell’interesse della comunità, dei nostri ragazzi”. Con un interrogativo, infine, il consigliere Cerasa ha voluto concludere le sue riflessioni: “Nascondere i documenti a chi giova?”.