Avezzano. Assordante il silenzio del sindaco Di Pangrazio sulla sicurezza delle scuole, e i consiglieri comunali di Partecipazione Popolare presentano un esposto al Prefetto ed alle procure di Avezzano e dell’Aquila. Alessandro Barbonetti, Vincenzo Gallese ed Alberto Lamorgese denunciano così la violazione dell’obbligo di risposta nei termini di legge alla interrogazione sulle Scuole presentata dagli stessi consiglieri in data 25 novembre.
“Siamo costretti a chiedere lumi alla Magistratura sulla sicurezza delle scuole, con particolare riferimento all’Istituto Comprensivo Corradini/Fermi/Mazzini – afferma Barbonetti – perché il sindaco ancora una volta si rifiuta di rispondere alle legittime domande dell’opposizione. Si tratta di argomento di assoluta rilevanza, poiché attiene la sicurezza degli studenti, dei docenti e del personale ausiliario. I genitori non vogliono scaricabarile, burocrazia e balletti sugli indici di sicurezza, ma vogliono soltanto rassicurazioni e tranquillità per i loro figli. E sicurezza e tranquillità devono essere assicurati dal sindaco e dai suoi dirigenti. È paradossale che a pochi mesi dalla fine del mandato, il sindaco scriva ai suoi dirigenti chiedendo informazioni sulla situazione degli edifici scolastici, come se stesse rivolgendosi ad un’amministrazione estranea. Siamo ben oltre il ridicolo”. “Dopo i tragici eventi di Amatrice e Norcia – afferma Lamorgese – occorre trasparenza assoluta. I cittadini vogliono sapere per quale motivo non si abbia tuttora traccia della più volte annunciata perizia dell’Enea sul livello di sicurezza dell’Istituto Comprensivo Corradini/Fermi/Mazzini di Avezzano. Nelle relazioni del 2012 e 2015 su questo stesso Istituto, viene indicato un indice di vulnerabilità sismica pari allo 0,149. A questo dato è seguita una correzione dell’indice comunicata
l’8 settembre 2016, stavolta pari allo 0,304. Quest’ultimo indice, però, coincide con il ‘fattore di sicurezza al limite di salvaguardia della vita’, e non con l’indice di vulnerabilità sismica. Al momento, quindi, lo 0,149 è l’unico dato certo di cui disponiamo sul valore di vulnerabilità scaturito dalla relazione dell’ingegner Caroli. In base al decreto legge regionale il valore minimo per la chiusura di una scuola è pari allo 0,20, mentre l’Istituto Corradini/Mazzini/Fermi sarebbe quindi rimasto e rimane tuttora aperto con un indice 0,149. Una circostanza che, se confermata, sarebbe di una inaudita gravità”.
“Da cittadino qualsiasi – afferma Gallese – mi chiedo per quale motivo, a fronte delle acclarate criticità di alcuni plessi scolastici, il sindaco non abbia provveduto a dotarsi di Musp, moduli a uso scolastico provvisorio, a spese del Comune. Ad Avezzano tutto è rimasto fermo, a differenza di comuni come Pratola Peligna o Sulmona, dove amministrazioni comunali ben più attente si sono
mosse per applicare i principi di prevenzione e precauzione e far studiare i propri ragazzi in sicurezza. Nel mentre il sindaco nega i Musp ai 1200 studenti dell’Istituto di cui parliamo, si è dotato di uno staff di 10 persone, di un inutile giornalino ed ha pure assunto un altro dirigente, Sergio Natalia, a quasi 70mila euro/anno più premi. Risparmiando sulle enormi spese inutili per
dirigenti, staffisti e pubblicità, il Comune avrebbe potuto affittare a proprie spese tutti i Musp che servono. E’ solo una questione di volontà politica, se una cosa si vuole fare la si fa! Il sindaco si sta assumendo l’oggettiva responsabilità delle conseguenze di eventi drammatici che nessuno può escludere. Non possiamo contare sulla buona sorte! Prevenire e mettere in sicurezza è l’unica strada che abbiamo e che un sindaco dovrebbe percorrere senza essere a questo sollecitato dai genitori in crescente apprensione. Ed è quello che stanno facendo senza giornalini e senza conferenze stampa buoni sindaci, come quelli di Pratola e Sulmona, dei modelli da imitare”.