L’Aquila. La Prefettura dell’Aquila ha ospitato un importante vertice per discutere delle ormai nota vicende riguardanti la viabilità del Fucino, in particolare della SP 20 e della cosiddetta “Cintarella”.
Il caso si protrae dal 2010 quando vi fu un decreto dell’allora presidente della Provincia Antonio Del Corvo, che prevedeva il passaggio della stessa strada dal “Consorzio di Bonifica Ovest Bacino Liri-Garigliano” ai comuni di Aielli, Avezzano, Celano, Cerchio, Luco dei Marsi e Trasacco. Tuttavia tale trasferimento rimase sostanzialmente indefinito per via del rifiuto dei comuni a prendersi carico dei rispettivi tratti stradali.
Dopo una ricognizione delle risorse assegnate dalla Regione a queste strade si è stabilito un piano di interventi per la messa in sicurezza di un tratto della SP 20 e della “Cintarella” che conduce al Centro Spaziale “Piero Fanti” del Fucino, utilizzando il finanziamento regionale di 2.400.000 euro.
Inoltre la Provincia, che sarà soggetto attuatore, assumerà in carico il tratto viario in questione sulla base di quanto deliberato in un consiglio provinciale nel 2019, accogliendo in tal modo le richieste dei comuni interessati.
A tale iniziativa si aggiunge la realizzazione di interventi di strade secondarie rurali per ridurre gli accessi sulla “Cintarella”, che verranno finanziati dal Ministero dell’Agricoltura su interessamento del Sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo.
All’incontro hanno partecipato, su convocazione del Prefetto Cinzia Torraco, il presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, il dirigente alla viabilità provinciale Nicolino D’Amico, l’ingegnere Mario Martelloni, il sottosegretario regionale Umberto D’Annuntiis, l’ingegnere Paolo D’Incecco, il commissario Zes Mauro Miccio e l’avvocato Giovanni Rosati.
Soddisfazione per l’esito della riunione è stata espressa dal Presidente Caruso e dai Consiglieri provinciali Alfonsi, Iacutone e D’Orazio, i quali hanno sottolineato che “la validità dell’iniziativa intrapresa nel 2019 dalla nostra Amministrazione è stata finalmente riconosciuta come la soluzione ad un problema che non poteva continuare a gravare sui comuni.”