Avezzano. Qualcuno lo ha già definito il civismo 3.0, quello che si presenterà alle prossime comunali avezzanesi. Un progetto nato dall’unione tra ex amministratori e cittadini desiderosi di dare il proprio contributo al fine di rilanciare il capoluogo marsicano agli occhi dei suoi abitanti e della politica che attorno a esso gravita. Una scelta ben precisa, che mette da parti rancori e dissidi, dispute e scontri.
Mario Babbo, Emilio Cipollone, Stefano Chichiarelli, Ernesto Fracassi, Berardino Scipioni, Emiliano Crisigiovanni, Roberto D’Ippolito, Andrea Massimiani, Ottaviano Roselli, Giuseppe Truono, Stefano Di Carlo, Roberto Cotturone, Pierluigi Di Stefano, Stefano Lanciotti, Roberto Guanciale, Rolando Porretta, Lucio Testa, Giovanni Mastrangelo, sono solo alcuni dei nomi che che stanno dialogando per costruire una coalizione civica ad ampio raggio, capace di aggregare esponenti della società civile e politici più o meno navigati.
La volontà è chiara: superare vecchie acredini e scontri tra i simboli rappresentati nel passato. Guardare avanti per costruire un’alternativa politica -pardon, civica – capace di convogliare al suo interno nuove idee, anche e soprattutto grazie a un importante ricambio generazionale. Aspetto, quest’ultimo, a lungo e da più parti ventilato come necessità imprescindibile. Dettaglio non da poco, se consideriamo che da diversi anni si discute sull’urgenza di rinnovare l’amministrazione comunale per lasciarsi alle spalle “la vecchia e superata politica”.
Mario Babbo, civico da sette anni – cinque in maggioranza nella legislatura Di Pangrazio, due in opposizione con quella De Angelis – viene da molti accreditato come colui che potrebbe e dovrebbe essere l’uomo di punta del progetto. Nessuno si sbilancia, come è ovvio in questa fase. Le trattative per costruire l’identità delle liste sono in corso e nelle prossime settimane verranno svelate.
Ad oggi, questa realtà che ha visto la sua fase embrionale in estate, dovrebbe gravitare attorno a quattro liste, anche se circa il nome del suo rappresentante di punta, colui che, quindi, sarà il candidato sindaco, ci sono ancora delle ombre. In una fase di confronto come quella attuale si parte da una posizione paritaria sulla quale costruire un ragionamento mirato a presentare all’elettorato il nome ritenuto più affidabile o, comunque, maggiormente identificativo della volontà collettiva.