Tagliacozzo. Fede e devozione tornano a rivivere come ogni anno per le tradizionali celebrazioni in onore del patrono e protettore della città di Tagliacozzo. La festa si è rinnovata questa mattina con celebrazioni solenni e con la storica processione lungo le vie del centro storico cittadino.
Tutto questo come grande devozione a Sant’Antonio di Padova, ricorrenza che ha suscitato anche quest’anno grande coinvolgimento da parte dei fedeli e della popolazione tutta.
Dal 1648 Sant’Antonio venne dichiarato patrono principale di Tagliacozzo e ogni anno si ricorda l’evento con una festa religiosa che si tiene l’ultima domenica di agosto. Ieri sono state esposte alla venerazione dei fedeli la statua e la reliquia del Santo arrivata tre anni fa direttamente da Padova per concessione dei frati francescani, mentre questa mattina è stata officiata dai minori conventuali di Tagliacozzo, dai parroci e sacerdoti locali la Santa messa solenne presieduta da padre Attilio Terenzio e animata dalla corale di San Francesco, diretta da Arianna Gagliardi.
La statua del Santo, che tiene in mano le chiavi delle cinque porte di Tagliacozzo e che pesa circa un quintale e mezzo, è stata portata in processione dai “portatori”, gli “amici di Sant’Antonio, a conclusione della cerimonia con la presenza delle autorità civili e militari, del sindaco Vincenzo Giovagnorio e della municipalità tutta. Tutto sullo sfondo musicale del complesso bandistico città di Tagliacozzo.
Esiste nella Chiesa di San Francesco un memoriale in cui i tagliacozzani chiedevano la grazia di essere liberati dalla rappresaglia delle truppe spagnole. La popolazione si riunì in preghiera in chiesa e mentre il sacerdote intonava il “Gloria in excelsis Deo”, cadde dalla mano della statua la supplica nella quale c’era in calce il rescritto di grazia.
Cosa era successo? Secondo lo storico locale Giuseppe Gattinara “Il Viceré accordò la grazia a un fraticello (Sant’Antonio appunto), come ei posteriormente disse, non per salvare Tagliacozzo, ma perché era certo non giungesse in tempo, stante che da vari giorni la soldatesca era stata a questa volta spedita”.