Castellafiume. Si rinnova il tradizionale pellegrinaggio alla Madonna del Monte. Ogni domenica di maggio i fedeli provenienti da Castellafiume, Capistrello, Corcumello e Cese si danno appuntamento di buon mattino sul crinale del Monte Arezzo con i suoi 1270 metri di altezza, per rendere omaggio alla Madonna. Il monte, che fa da confine tra i paesi di Capistrello e Castellafiume, ospita sulla sua cima una piccola Chiesa, dimora della Madonna del Monte. E’ difficile stabilire a quale epoca storica risalirebbe il piccolo edificio sacro. L’ipotesi più accreditata è che la sua costruzione fu opera dei Monaci Benedettini che costruirono chiese e monasteri durante le loro opere di bonifica nella Marsica. La leggenda narra che la chiesetta del Madonna del Monte è stata da sempre contesa tra la comunità religiosa di Capistrello e quella di Castellafiume. La statua della Madonna, che guarda verso Castellafiume, era motivo di grande rammarico per gli abitanti di Capistrello che più volte avevano provato invano a girarla verso il loro Paese, ritrovandola poial mattino rivolta verso Castellafiume. Dai versanti del Monte Arezzo, nelle prime ore dell’alba, i pellegrini risalgono le pareti rocciose del Monte, dal versante ovest per Castellafiume e dal versante est per Capistrello. La leggenda narra, inoltre, che essi seguano le pietre che conserverebbero le orme della Madonna tinte di osso a causa del sangue versato dalla Vergine nel difficile viaggio per raggiungere la cima dove sorge il piccolo eremo. Dopo un’ora di cammino, intorno alle 7.30 si giunge in cima al monte dove, dopo aver atteso l’arrivo di tutti i pellegrini, il Parroco di Capistrello, Don Antonio, celebra la Santa Messa nella radura antistante la Chiesa, talmente piccola da non poter ospitare i pellegrini al suo interno. Il pellegrinaggio offre anche un’esperienza unica anche dal punto di vista naturalistico. Dalla cima del Monte è possibile ammirare un meraviglioso panorama da tutti i versanti oltre alle piante selvatiche di alta montagna. Sicuramente l’esperienza più significativa è l’incontro ravvicinato con i grifoni, che hanno fatto di questa parete rocciosa la loro dimora. Talvolta è possibile vederli planare nel cielo o appollaiati sulle rocce come guardiani del piccolo santuario. Federica Di Marzio