Canistro. “Mentre i lavoratori della Santa Croce proseguono le udienze iniziate il 21 Novembre scorso a causa del ricorso presentato da Colella che chiede agli ex dipendenti della Santa Croce il risarcimento di circa 2.500.000 euro sostenendo che gli scioperi hanno fatto perdere fatturato e quindi calpestando e non riconoscendo il diritto di sciopero degli stessi, il Tar dell’Aquila boccia lo stop che la Regione Abruzzo aveva imposto all’imprenditore molisano. Non contento l’imprenditore vuole chiedere anche i danni alla regione e parla di nuove assunzioni per far ripartire la produzione, assunzioni che riguarderebbero comunque pochissime unità a causa della scarsa portata della sorgente come ha spiegato oggi a mezzo stampa l’assessore Ugo Buffone di Canistro dichiarando dalla sorgente Fiuggino esce un litro d’acqua ogni 5 secondi, mentre dalla sorgente Sponga escono 150 litri al secondo’. Lo affermano Daniele Iacutone, Daniele Licheri e Leandro Bracco, rispettivamente – Segretari provinciale e regionale e consigliere regionale di Sinistra Italiana.
“Tutto questo”, continuano, “mentre i legali degli ex dipendenti hanno presentato una richiesta di provvisoria esecuzione almeno del Tfr in quanto il valore viene dichiarato nei Cud inviati da parte dell’azienda. Chiaramente per quanto concerne le ferie, Alifond e mensilità mancanti si dovrà andare avanti con il decreto ingiuntivo. Una storia infinita in cui i lavoratori ormai da più di un anno senza stipendio vivono oggi anche la beffa di una notizia del genere e di un atteggiamento arrogante di chi vuole continuare a fare profitto su un bene comune come l’acqua. Ad oggi i danni delle perdite sociali ed economiche per l’intera area sono enormi, e Colella dovrebbe rendersi conto che sono tutti a suo carico e che sta dimostrando per l’ennesima volta che in Italia le leggi non tutelano la collettività ma solo il profitto.
Ci siamo già attivati per reperire tutta la documentazione relativa allo stop della Regione per approfondire e chiarire le motivazioni reali e chiediamo agli uffici competenti regionali di non cedere e mantenersi fermi nei propri impegni chiudendo questa brutta pagina e salvaguardando un bene comune della nostra regione come l’acqua. Sull’intera questione le priorità riguardano i diritti acquisiti dei lavoratori : Colella risarcisca loro prima di avanzare qualunque pretesa, e chiediamo ai mass media di dare massimo risalto ad una situazione gravissima che speriamo presto veda i titoli di coda. Noi continueremo a spenderci in ogni sede istituzionale, Regione e Parlamento per sostenere le ragioni dei lavoratori e pretendere che non accada più che avventurieri vengano a speculare con le risorse comuni”.