Avezzano. Si è insediato in pompa magna, in una sala consiliare gremita di politici bipartisan, autorità civili e militari, il Comitato d’onore per il Centenario del Terremoto di Avezzano. Il sindaco, Gianni Di Pangrazio, ha convocato la seduta e chiamato a raccolta i sindaci della Marsica. Erano presenti, tra gli altri e oltre al presidente Gianni Letta, il sottosegretario di Stato all’Economia, Giovanni Legnini, e il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Il Comitato è presieduto da Gianni Letta e composto dal presidente emerito del Senato Franco Marini, il vescovo dei Marsi Pietro Santoro, il sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini, la senatrice Stefania Pezzopane, onorevole Filippo Piccone, Paola Pelino, Mario Pescante e Rosetta Enza Blundo, presidente del consiglio regionale Nazario Pagano, presidente della provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, capo dipartimento italiano della Protezione civile, Franco Gabrielli, questore di Milano Luigi Savina, consigliere d’amministrazionedella Rai Rodolfo De Laurentiis, direttore dell’agenzia delle Entrate Attilio Befera, presidente Banca di Credito cooperativo di Roma, Francesco Liberati, magistrato Guido Jetti, presidente della Fondazione Carispaq Marco Fanfani , direttore generale dell’Opera Don Orione Flavio Peloso, giornalista Marco Conti, il presidente nazionale dell’associaizone Sanità militare italiana Rodolfo Stornelli.
Soddisfatto il sindaco per le autorevoli presenze in sala. “La presenza di questo comitato, un fiore all’occhiello per l’intera Marsica”, ha affermato Di Pangrazio, “è un punto di forza per portare all’attenzione nazionale e del Governo la storia del terremoto di Avezzano e delle Marsica”.
“Sono molto grato al sindaco Di Pangrazio che mi ha riportato a casa”, ha affermato Gianni Letta, “perchè per tutti quelli che come me vivono lontano dal luogo natio, fare qualcosa per la propria città e per la propria Terra, per la nostra Patria è motivo di grande soddisfazione. Abbiamo risposto in tanti orgogliosi di poterlo fare e conviti di poter dare qualcosa alla città d’origine. Per questo motivo, l’occasione delle celebrazioni del terremoto può essere una grande opportunità per richiamare intorno alla comunità della Marsica, tutti i figli che partiti da questa terra hanno fatto fortuna altrove, e di poter portare a casa qualcosa di ciò che hanno avuto dalla propria terra”.