Si è conclusa a Sannicandro di Bari l’ultima edizione di Radici del Sud, il Salone dei vini e degli oli del Sud Italia, uno degli eventi enologici più importanti e storici del panorama nazionale. Una formula consolidata che abbina la rilevanza mediatica di un concorso a premi, con momenti formali (e fondamentali) di incontro con compratori giunti dall’Italia e dall’estero. Quattro giurie internazionali, composte da giudici italiani e stranieri di provata esperienza, sono state incaricate di testare e valutare le etichette di vini e oli provenienti da ben 140 aziende, in rappresentanza di Puglia, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna e Sicilia. Due consessi internazionali e due nazionali che hanno avuto il compito di giudicare i vini presenti da due diversi punti di vista: quello di una prospettiva di più ampio respiro, e quello di un’ottica più “local”, che rispondesse a criteri di tipicità ben definiti.
“Analizzando i vini partecipanti“, ha commentato Nicola Campanile, organizzatore dell’evento, “non si può non notare come da qualche anno si restringano le categorie di vini da monovitigno e aumentino quelli in blend, soprattutto in bianco. Lì dove i disciplinari lo permettono, molte più aziende tendono a personalizzare i loro prodotti. Questo sia per esigenze tecniche dovute al cambiamento climatico, perché alcuni vitigni – specie varietà autoctone da lungo tempo acclimatate in determinati territori – rispondono meglio a temperature sempre più bizzarre. Ma anche per trovare un’identità differenziante, che le faccia distinguere in un mare magnum di vini spesso troppo simili ed omologati. Ma i vitigni cosiddetti minori sono portatori di cultura, di biodiversità, di valori che non devono essere smarriti, e, quando sono buoni, hanno senz’altro grande efficacia commerciale“.
E ben vengano allora eventi come Radici del Sud, che da quasi due decadi cerca di valorizzare e comunicare la biodiversità di tutto il meridione.
La presenza dell’Abruzzo era ridotta, ma va ricordato che la nostra regione solo da tre anni è stata inserita all’interno dei territori ammessi. Quindi l’evento deve ancora farsi conoscere bene nelle nostre terre e auspichiamo una più rappresentativa partecipazione nelle prossime edizioni. A questo link trovate tutti i vini premiati, mentre a distinguersi per l’Abruzzo sono stati:
1 posto giuria nazionale |
GRUPPO MISTO VINI BIANCHI |
OREFICE VINI |
ABRUZZO |
COCOCCIOLA |
COCOCCIOLA 100% |
2022 |
1 posto giuria internazionale |
GRUPPO MISTO VINI BIANCHI |
PODERI D’AURIZIO |
ABRUZZO |
D’AURI’ |
PECORINO 100% |
2021 |
1 posto giuria nazionale EXEQUO |
ROSATI DA VITIGNI AUTOCTONI DEL SUD |
BUZZARONE VIGNAIOLO IN CASTELFERRATO |
ABRUZZO |
RUGGITO |
MONTEPULCIANO 100% |
2022 |
1 posto giuria nazionale- EXEQUO |
ROSATI DA VITIGNI AUTOCTONI DEL SUD |
CREA VINI |
ABRUZZO |
AMARTI SEMPRE |
MONTEPULCIANO 100% |
2022 |
1 posto giuria internazionale |
ROSATI DA VITIGNI AUTOCTONI DEL SUD |
BUZZARONE VIGNAIOLO IN CASTELFERRATO |
ABRUZZO |
RUGGITO |
MONTEPULCIANO 100% |
2022 |
1 posto giuria nazionale |
MONTEPULCIANO |
PODERI D’AURIZIO |
ABRUZZO |
D’AURÌ |
MONTEPULCIANO 100% |
2021 |
2 posto giuria nazionale |
MONTEPULCIANO |
DONVITANTONIO VINI |
ABRUZZO |
DONVITANTONIO |
MONTEPULCIANO 100 % |
2019 |
1 posto giuria internazionale |
MONTEPULCIANO |
OREFICE VINI |
ABRUZZO |
1932 |
MONTEPULCIANO 100% |
2015 |