Avezzano. Nel pomeriggio di ieri, 12 marzo, una pattuglia della polizia locale di Avezzano diretta dal comandante Luca Montanari, ha notato, lungo la centralissima via Garibaldi, che una donna con i tradizionali abiti da nomade, stava svolgendo, al freddo, senza alcun riparo sotto una fredda pioggia battente, la pratica dell’accattonaggio facendo chiedere l’elemosina ad una bimba molto piccola, tra l’altro priva di indumenti adatti per quelle temperature.
Decisi a intervenire, soprattutto per mettere in sicurezza la minore, gli agenti provvedevano a fermare la donna per accompagnarla in stato di fermo presso gli uffici del comando di via don Minzoni. La donna è stata identificata come S.S., romena di 30 anni, la quale in un italiano comprensibile ma incerto, dichiarava di essere arrivata dalla Romania, di essere senza fissa dimora, di dormire in auto per strada e di procurarsi da vivere mendicando. Sia la donna che la bambina di soli tre anni erano decisamente trascurate e malvestite, alquanto maleodoranti e in effetti visibilmente sporche. Gli agenti, trovando i loro iniziali timori una triste conferma, decidevano così di attuare un provvedimento d’urgenza per mettere in sicurezza la bambina, non senza essersi prima consultati con il pubblico ministero presso il tribunale per i minorenni dell’Aquila. Evidente, infatti, lo stato di abbandono morale e materiale della vittima di quello sfruttamento, nonché di esposizione della stessa a grave pregiudizio e pericolo per la sua incolumità psico-fisica. L’accompagnamento avveniva presso una struttura di accoglienza, mentre la madre era denunciata per il reato di impiego di minori nell’accattonaggio.