Celano. Lo stato degli enti che gestiscono del sistema idrico integrato è drammatico, per Sforza: “la situazione si aggrava ogni giorni di più”. Dopo le dichiarazioni del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, dello stato disastroso in cui versano gli enti di gestione dell’acqua Gianvicenzo Sforza, responsabile del Comitato nato a Celano è tornato a parlare dell’argomento. “Da un anno e per primo il nostro Comitato ha cercato di far comprendere a tutti gli interessati, Regione compreso, in che condizioni era la gestione delle risorse idriche, delle reti e della depurazione”, ha spiegato Sforza, “inutilmente e con ogni mezzo abbiamo chiesto che la Regione si dotasse di una normativa aggiornata che, in assonanza con le leggi nazionali, colmasse alcuni aspetti funzionali e di un corretto rispetto gestionale ormai venuto meno. Il Cam, per ciò che interessa il nostro territorio, ha continuato a sperperare risorse economiche facendo lievitare a 61 milioni di euro il proprio debito che ora rischia di essere pagato dai Comuni soci della Cam S.p.A. e, quindi, dai cittadini”. Sforza ha invitato il sindaco di Celano, Filippo Piccone, che non è socio del Cam, “ad attivarsi affinchè la città torni a gestire le proprie reti in una forma legale ammessa dalle normative creando un sub-ambito territoriale con i comuni di Celano, Civitella Roveto; Canistro e Ortucchio”.