L’Abruzzo, così come il resto d’Italia e del mondo, sta vivendo un periodo particolarmente vivace, in cui la cosiddetta trasformazione digitale si pone come l’elemento trainante – ma anche di complessità – per il mondo aziendale e del lavoro. In particolare, ciò che emerge da recenti statistiche sul tema è la sempre maggiore richiesta di professionisti specializzati, che le imprese, tuttavia, faticano a soddisfare. Secondo Confartigianato, solo nella regione abruzzese risultano vacanti ben 6930 posizioni lavorative nel settore digitale, con una richiesta crescente di specialisti in intelligenza artificiale, blockchain, cloud computing, e realtà virtuale. In percentuale, circa il 52% delle aziende non riesce a coprire queste posizioni e soprattutto quando si parla di piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano una parte cruciale del tessuto economico della regione, il problema sembra amplificarsi ulteriormente, qui come in misura maggiore in altre regioni (al primo posto il Trentino Alto Adige con una percentuale del 65,8%, seguito da Friuli Venezia Giulia al 62,6% e Umbria al 60,3%).
La questione non è però solo abruzzese, ma riflette una tendenza nazionale e globale: l’evoluzione tecnologica è in crescita, ma l’offerta di talenti qualificati non è sufficiente a soddisfare la domanda, per una situazione che sta rallentando il potenziale di crescita e sviluppo delle imprese, specie di quelle più piccole.
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Le ragioni della carenza di professionisti
Sono diversi i fattori che contribuiscono alla mancanza di competenze digitali. Da una parte, l’accelerazione tecnologica ha reso necessarie conoscenze sempre più specialistiche in un arco di tempo molto breve, con il sistema educativo e formativo che fatica a tenere il passo delle innovazioni attuali. Dall’altra, molti giovani professionisti formati in ambito digitale tendono a cercare opportunità lavorative fuori regione, se non addirittura all’estero, attirati da mercati più dinamici e stipendi più competitivi.
Secondo i dati di Confartigianato, in particolare, le figure professionali più richieste includono web designer, sviluppatori software, analisti di dati, esperti di cybersecurity e specialisti in infrastrutture cloud. Il problema non riguarda solo la quantità di professionisti disponibili, ma anche la qualità delle competenze offerte: molte aziende lamentano infatti che i candidati non possiedono le abilità pratiche necessarie per affrontare progetti complessi in tempi rapidi.
Quali soluzioni per annullare il gap di competenze
Per colmare questo divario, Confartigianato propone una maggiore collaborazione tra il sistema scolastico e le imprese, con programmi di formazione più mirati che preparino sin da subito i giovani alle reali esigenze del mercato del lavoro. Il digitale è ormai un elemento centrale della nostra quotidianità, come dimostra il successo di piattaforme come Netflix, Amazon, Ebay o PokerStars, affermatesi rispettivamente nel campo dello streaming audiovisivo, dell’eCommerce e dei giochi online, con servizi che portano su PC e dispositivi mobili contenuti come film, serie TV e i giochi tipici delle sale come il poker, nelle sue più svariate versioni, ma non si può continuare a guardare al web solo come a un luogo di intrattenimento e comunicazione, quanto piuttosto a un ecosistema complesso che ingloba tutti gli aspetti del mondo lavorativo.
Allo stesso modo, l’introduzione di programmi di formazione continua per i lavoratori già attivi nel mondo delle imprese potrebbe essere un’altra strada da percorrere per aggiornare le competenze e mantenere il passo con le rapide evoluzioni tecnologiche.
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Transizione digitale, un’opportunità per il futuro del Paese
Nonostante le tante difficoltà e i dati ancora non in linea con il resto delle economie più avanzate, la transizione digitale rappresenta un’opportunità straordinaria per l’Abruzzo. L’incremento degli investimenti in tecnologia e innovazione può attrarre infatti nuovi talenti e aziende, rendendo la regione un centro nevralgico per il settore digitale nel centro-sud Italia. Questo processo, però, richiede interventi immediati e una visione a lungo termine per garantire che le imprese locali possano sfruttare al meglio le nuove opportunità del mercato globale.
La carenza di specialisti digitali in Abruzzo è senza dubbio una sfida di difficile risoluzione, che richiede una risposta coordinata tra istituzioni, sistema educativo e imprese, ma attraverso una collaborazione stretta e proattiva sarà possibile colmare il gap di competenze e trasformare la regione in un hub di innovazione digitale.