Avezzano. E’ stata confermata da parte della Corte di Appello dell’Aquila la severa condanna a carico della madre che per anni ebbe modo di maltrattare la figlia, all’epoca minore, malmenandola, assumendo sostanze stupefacenti di tipo cocaina davanti alla stessa, costringendola altresì ad assistere a rapporti sessuali con l’allora compagno.
La corte d’appello dell’Aquila presieduta da Armanda Servino, ha inteso confermare la sentenza di primo grado emessa di Anna Carla Mastelli di Avezzano a carico della “Signora” Gaweda Barbara Ewa, alla pena di due anni e due mesi di reclusione per i reati di maltrattamento e minaccia aggravata poste in essere ai danni della figlia oggi divenuta maggiorenne ed allontanatasi dalla madre stessa.
Altro procedimento penale pende davanti al Tribunale Collegiale di Avezzano sempre nei confronti della madre e dell’allora suo compagno, Luigi Antidormi, 35 anni, di Celano, per l’ulteriore reato che dovrà essere oggetto di valutazione in data 11.01.2018 per fatti commessi durante la convivenza di quest’ultimi ai danni della minore, in quanto gli imputati con condotte minacciose poste in essere con l’uso di un coltello, ebbero modo di richiedere prestazioni sessuali da parte della minore, la quale, solamente grazie all’intervento di una sua amica ebbe modo di sfuggire dalle attenzioni del focoso celanese ed a rifugiarsi in una casa famiglia. “La giovane reduce di tale crudele scenario”, ha affermato l’avvocato Roberto Verdecchia, difensore della figlia, “all’epoca dei fatti appena sedicenne, si è vista strappare via la propria adolescenza proprio da sua madre, ed oggi attende chiarezza e relativa giustizia anche su tale episodio. La ragazza, fortunatamente ad oggi, nonostante i traumi subiti conduce una serena vita familiare, avendo messo su famiglia”.