Avezzano. Esce dal carcere il 49enne di Avezzano arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di violenza sessuale anche di sequestro di persona nei confronti della compagna che ha presentato una denuncia raccontando di essere stata portata in casa dell’uomo, legata e violentata per tutta la notte.
L’uomo ieri mattina ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari, davanti al pubblico ministero Ugo Timpano e al suo legale Antonio Pascale. Ha respinto ogni accusa sostenendo che lei era consenziente. A quel punto, anche alla luce delle successive dichiarazioni della donna che avrebbe cambiato versione, il gip Daria Lombardi ha concesso gli arresti domiciliari in attesa di un incidente probatorio.
Al centro delle indagini, ora ci sarebbe una lettera della donna che avrebbe ritrattato quanto affermato nel corso della denuncia. Secondo la difesa, lei aveva presentato una querela solo per motivi di gelosia. Per tale motivo è stato richiesto sia dall’accusa che dalla difesa, un incidente probatorio nel corso del quale la donna parlerà sotto giuramento davanti alle parti. Dovrà spiegare quale delle due versioni è quella vera.
“Confido nell’accertamento della verità”, ha affermato il difensore dell’indagato, Antonio Pascale, “nel corso dell’incidente probatorio”. I fatti risalgono a inizio giugno quando i carabinieri sono intervenuti dopo la richiesta di aiuto arrivata dalla donna che sosteneva di essere già esasperata dalle continue vessazioni da parte dell’ex.
Nell’episodio più grave, l’uomo l’avrebbe imprigionata, legandola e tenendola rinchiusa per una intera notte all’interno di un’abitazione che si trova nel Comune di Massa D’Albe, costringendola così a subire minacce e abusi di vario genere.
Al termine di una serata in un locale i due, che si frequentavano da diverso tempo, avrebbero raggiunto l’abitazione di lui. Qui sarebbero avvenute le violenza al punto che la donna sarebbe stata legata ai polsi e imbavagliata con del nastro adesivo, per poi essere violentata diverse volte per diverse ore.
Solo al mattino la donna sarebbe riuscita a liberarsi, raggiungendo subito la caserma per raccontare l’incubo a cui sarebbe stata sottoposta. I militari dell’Arma hanno raccolto numerosi elementi di prova e il sostituto procuratore Ugo Timpano ha aperto un’inchiesta e richiesto i provvedimenti nei confronti del 49enne. Ora la donna ha scritto una lettera in cui avrebbe ritrattato tutto.
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