Cappadocia. Aveva abitazioni e terreni sparsi in tutta Italia, macchine lussuose e società operanti in vari settori. Il Centro Operativo della Direzione investigativa antimafia di Roma gli ha sequestrato beni per 15 milioni tra i quali compaiono anche due stabili a Cappadocia. Alfredo Bizzoni si definiva un piccolo imprenditore romano, in realtà nel 1995 era già arrestato dal Centro Operativo della DIA di Roma perché ritenuto coinvolto – con compiti di supporto logistico – nella preparazione delle stragi mafiose del 1993. L’uomo con il passar del tempo aveva accumulato beni e soldi e viaggiava con auto di lusso. Dopo aver scontato 1 anno e 10 mesi di reclusione con l’accusa di aver consegnato armi e munizioni ad Antonio Scarano, l’uomo responsabile degli attentati dinamitardi di stampo mafioso avvenuti nella Capitale, a Firenze e Milano, aveva ripreso la sua attività e gestiva numerose società. Nella Marsica aveva investito comprando delle abitazioni a Cappadocia, da sempre ritenuta meta turistica invernale ed estiva. Ieri, secondo quanto stabilito dalla Dia, sono stati posti i sigilli a tutte le sue proprietà, compresa quella di Cappadocia.