Avezzano. Sequestrato il focaraccio di Chiusa Resta, ci sono porte di appartamenti, pezzi di sedie in formica e addirittura l’involucro in legno di un altoparlante che non possono essere bruciati. Materiali altamente inquinanti sono stati trovati nel focaraccio del popoloso quartiere di Chiusa Resta tanto che gli agenti della Polizia locale, guidati dal comandante Luca Montanari, sono stati costretti a mettere i sigilli. La preoccupazione, infatti, era che il falò venisse incrementato con altri scarti di mobili e legni trattati, altamente inquinanti, e per questo non ammessi dal regolamento comunale.
L’area è stata sottoposta a sequestro penale e della vicenda è stata interessata anche la Procura di Avezzano. Già due anni fa ci fu un problema simile e a 20 giorni dalla Pietraquaria l’area a due passi da via America venne invasa da rifiuti di ogni genere tanto che il comitato di quartiere attaccò un cartello per invitare i residenti a non gettare materiali inquinanti nella zona dove doveva essere acceso il fuoco, ma solo legna e potature di alberi. Intanto l’assessore Di Fabio ha precisato che già dal 2010 era necessario presentare in Comune una dichiarazione per l’accensione del fuoco la notte del 26 aprile al quale ora sono state aggiunte altre postille come la planimetria e la dotazione di un estintore. “Il regolamento in vigore è quello relativo alla sicurezza urbana approvato con atto di consiglio comunale nel 2010 e successivamente modificato nel 2011”, ha specificato l’assessore, “per il quale già ogni anno dalla fine di marzo giungono in Comune decine e decine di dichiarazioni di inizio attività, che tra l’altro, è bene spiegare per la massima chiarezza, in questo caso attiene all’ufficio di Polizia locale, da parte di cittadini, gruppi e comitati. Nessuno in questi anni si è posto il problema, anzi, tutti hanno accolto questa facilitazione con favore, perché, e non è irrilevante, non solo è una semplificazione delle procedure, ma è soprattutto una regola a salvaguardia della sicurezza e della salute della cittadinanza e a tutela dell’ambiente. Infatti tutti i promotori e organizzatori sono responsabilizzati ad assicurare la massima regolarità nella gestione dei fuochi in onore della nostra Protettrice. La Dia e i controlli di Polizia locale servono esclusivamente a garantire la conformità nell’organizzazione degli stessi, perché sia una vera festa di devozione e di partecipazione per tutti, senza pericoli per i cittadini”.