Avezzano. Tre ville, sei appartamenti e 9 appezzamenti di terreni, oltre a trenta tra macchine e motocicli e poi 99 conto correnti, libretti postali e polizze assicurative. Questo il tesoretto delle famiglie rom Morelli e De Silva, da generazioni stanziate nei comuni marsicani, sequestrati nell’ambito dell’operazione “Delizia” dalla guardia di Finanza di Avezzano, dal servizio centrale investigazione criminalità organizzata di Roma e dal Gico dell’Aquila. Oltre 100 finanzieri sono al lavoro per sequestrare i beni alle due famiglie a seguito di indagini che vanno avanti da due anni. Gli investigatori hanno evidenziato che dopo denunce, arresti, e gravi reati di usura, estorsione e spaccio di stupefacenti, i due clan avevano un tenore di vita sproporzionato proprio grazie al patrimonio occulto. Nel corso delle indagini è stato necessario analizzare, ricostruire e interpretare numerosi passaggi di proprietà per arrivare a capire tutti i giri di denaro delle due famiglie. Destinatari del provvedimento sono Ferdinando, Giuliano, Pasqualina, Patrizia e Roberto De Silva, Giovina, Bruno, Vincenzo e Raul Morelli, e Luana Spinelli. Il blitz che costituisce l’applicazione di un provvedimento previsto dalla norma antimafia è stato illustrato questa mattina in una conferenza stampa dal Procuratore della Repubblica di Avezzano, Vincenzo Barbieri, il sostituto Maurizio Maria Cerrato, il Comandante Provinciale Guardia di Finanza di L’Aquila, Colonnello Giovanni Domenico Castrignanò e il comandante della compagnia di Avezzano Diego Morelli. Per portare a termine l’operazione è stato utilizzato il sistema Molecola, il sistema informatico collegato alle numerose banche dati in uso al Corpo, che permette di scoprire ogni passaggio patrimoniale e finanziario della criminalità organizzata. Se pur geniale e ultramoderno, non sostituisce gli strumenti professionali di un investigatore, ma rende la vita molto più facile permette di risparmiare tempo e denaro e, soprattutto, senza errori.