Avezzano. “Sono partito da Roma per venire ad Avezzano e ora torno a Roma perché basta non ne posso più di stare in casa con la mascherina”. Matteo Salvini è arrivato in città proprio nel giorno in cui è esplosa l’estate e la sua scarsa mezz’ora di ritardo si è fatta sentire visto il sole battente che illuminava piazza della Repubblica. L’area antistante il Comune di Avezzano, in parte transennata per stampa e staff, si è però riempita quando il leader del carroccio è arrivato.
Qualche stretta di mano con la mascherina che fa su e giù, un abbraccio con il candidato sindaco Tiziano Genovesi e poi scortato dall’onorevole Luigi D’Eramo, dall’assessore regionale Emanuele Imprudente e dal consigliere regionale Simone Angelosante “il capitano”, come molti lo chiamano, ha raggiunto il commissario Mauro Passerotti per un colloquio istituzionale al quale preso parte anche l’assessore regionale Nicoletta Verì e il candidato sindaco di Chieti Fabrizio Di Stefano.
Prima, però, qualche battuta con la stampa dove è stato ribadito il perchè della sua presenza ad Avezzano. “Sono qui per portare la mia solidarietà al carabiniere ferito ad Avezzano. Oggi al centro c’è il tema della sicurezza e il mio ringraziamento va agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine e il mio rispetto alla popolazione abruzzese che è una comunità ricca di orgoglio”.
Mentre nelle stanze di palazzo di città Salvini si confrontava con il commissario lo staff occupava la scalinata del comune da dove di tanto in tanto partivano incitamenti per chiamare tutti in coro “Matteo, Matteo”, i militanti riempivano trepidanti l’area antistante il comune in attesa di un selfie sotto il sole cocente e sulle retrovie i contestatori cercavano a fatica di alzare cartelli di protesta mentre le forze dell’Ordine li seguivano a vista come raccontato da MarsicaLive.
Il consigliere Simone Angelosante ha dato il benvenuto a Salvini, seguito poi dall’assessore Imprudente, dall’onorevole D’Eramo e dal candidato Genovesi che ha ribadito il desiderio del leader leghista di venire a visitare la città e di essere pronto a “cambiare Avezzano”. Mentre Salvini però all’arrivo ha parlato di un centrodestra unito ad Avezzano e Chieti con Genovesi sindaco. Quest’ultimo, invece, ha “sperato” in un centrodestra unito alle urne. Il quartier generale della Lega si è schierato poi intorno al capitano, come una vera squadra di calcio, e lui ha iniziato a parlare affrontando per lo più temi nazionali e dimenticandosi di dare la parola al candidato sindaco Genovesi.
“Quando cambierà il governo, all’immigrazione ci penso io”, ha ribadito Salvini, “lo dico in una terra di agricoltura, qua non c’è bisogno di altri immigrati, non è un problema di colore della pelle, nel 2020 chi distingue le persone dal colore della pelle è un cretino, a me gli spacciatori italiani o marocchini mi stanno tutti sui coglioni”. L’attacco poi è stato per “quei quattro figli di papà” che stavano protestando in piazza, ma anche per i monopattini acquistabili con gli incentivi dello Stato e sul plexiglas che potrebbe dividere gli alunni a settembre.
“Dobbiamo rimettere al centro il diritto alla vita, il diritto alla famiglia che è composta da una mamma e un papà”, ha continuato rispondendo anche agli attacchi di chi lo contestava, “noi parliamo di lavoro, mutuo, scuola, qui mi hanno detto che c’è una scuola paritaria che sta chiudendo. Noi domani manifesteremo davanti al parlamento perchè non si può avere un ministro dell’Istruzione che non potrebbe neanche pulire le scuole”.
Prima del bagno di folla e dei selfie di rito il messaggio è stato per il carabiniere ferito nei giorni scorsi “A Vito va il mio abbraccio” ma anche per i contestatori “distanziati socialmente da noi”.