Avezzano. “A sei mesi dell’insediamento del nuovo Consiglio comunale di Avezzano, sono tante le promesse dell’attuale primo cittadino rimaste degli effimeri annunci elettorali. È ormai chiaro che la squadra di Di Pangrazio non è riuscita ad imprimere quella svolta tanto sbandierata, ma al contrario è riuscita ad isolare politicamente e strategicamente il capoluogo marsicano”. È il duro commento del consigliere comunale della Lega Tiziano Genovesi che, nel tracciare il bilancio dei primi mesi dell’amministrazione guidata da Giovanni Di Pangrazio, punta il dito contro gli impegni annunciati e non mantenuti.
“Di Pangrazio”, sottolinea Genovesi, “aveva posto come obiettivo prioritario, in caso di vittoria al ballottaggio, quello rimettere in moto Avezzano, ma al contrario ha contribuito ad ingolfare un motore già fortemente provato dal commissariamento, disattendendo le promesse fatte agli elettori e alla città”.
Il sindaco di Avezzano ad ottobre 2020, annunciando gli obiettivi a breve termine da portare avanti nei primi 100 giorni di mandato, aveva puntato sull’importanza della riqualificazione urbana, della sicurezza pubblica, sul corretto funzionamento della macchina comunale e sulla partecipazione. Punto dopo punto, il consigliere comunale di opposizione mette in luce tutti i “buoni propositi” che non hanno trovato però un riscontro nella realtà.
“Di Pangrazio aveva promesso di costituire (addirittura ‘appena eletto’ cit.) il Comitato Marsica”, precisa il consigliere comunale leghista, “che avrebbe dovuto presentare ‘in tempi strettissimi’ progetti di investimento a valere sui fondi europei del Recovery Fund alla Regione. Quando è stato costituito il Comitato? Chi ne fa parte? Cosa è stato presentato alla Regione?”, chiede ironicamente Genovesi.
“Gravissima” secondo il consigliere la promessa non mantenuta in tema di sicurezza urbana: “L’allora candidato sindaco, il primo ottobre, alla stampa aveva annunciato ‘il potenziamento – da subito – della videosorveglianza, con l’installazione di 50 telecamere di nuova generazione e la revisione migliorativa dell’impianto esistente’. Nulla di tutto ciò ha trovato un riscontro tangibile, al contrario abbiamo assistito a gravi atti di violenza in città con l’ennesima aggressione ad un operatore della Polizia di Stato, che stava svolgendo il servizio di controllo per il rispetto delle normative anti-Covid”.
“Il sindaco aveva poi annunciato la volontà (sempre nei primi 100 giorni e sono passati 6 mesi) di ‘realizzare delle aree verdi riservate agli animali domestici e di installare delle fontane pubbliche e dispenser di acqua potabile, a partire da Piazza Risorgimento’. Falso anche questo”, aggiunge, “Avezzano sicura, sostenibile ed ecologica? “Si era detto di voler ‘potenziare subito le postazioni per la carica di auto elettriche e isole ecologiche con nuove tecnologie per il riciclo dei rifiuti’. Restiamo in attesa di concretezza anche su questo punto – spiega Genovesi – Per non parlare del gruppo di lavoro che avrebbe dovuto rispondere alle esigenze della popolazione per quanto riguarda il superbonus del 110%. Ci sono dei dati? Quante istanze sono state lavorate fino ad oggi? Come si sta procedendo? Un problema di mancanza di contenuto o di comunicazione dello stesso?”.
Ed è proprio sulla comunicazione e sullo staff “elefantiaco” del primo cittadino che Genovesi sottolinea: “Mentre la città è alle prese con una crisi sanitaria senza precedenti, la squadra di staffisti del primo cittadino si allarga a tal punto che è sempre meno chiaro chi faccia cosa, un caos che si riflette nelle azioni o nelle non azioni dell’amministrazione comunale. Parliamo di ben 9 persone, ma non è dato sapere, sebbene siano ‘stipendiati dalla comunità’, quale sia il loro ruolo all’interno della macchina comunale”.
Ma non ci sono soltanto elementi negativi per il consigliere di opposizione. “Al primo cittadino di Avezzano una cosa la devo riconoscere: ho apprezzato il gesto di Di Pangrazio di inviare alla Asl Avezzano-L’Aquila-Sulmona due dei suoi collaboratori dello staff, dei quali evidentemente può fare a meno oggi. Ancora non è chiaro se queste unità torneranno in forza all’Ente dopo questa ‘avventura’ o no, del resto la maggioranza quando ho sollevato – in modo lecito – la questione ha preferito alzare i toni e rispondere, come di consueto, in modo scomposto. Ma ormai siamo abituati a questo atteggiamento aggressivo”, conclude Genovesi, “lo stesso tenuto nelle sedi istituzionali, come Commissioni e Consigli comunali nei confronti di tutti i consiglieri di minoranza, o almeno nei confronti di coloro che sollevano dubbi e fanno quello per cui sono stati investiti dai cittadini: l’opposizione”.