Oricola. Torna ad animare il centro della Capitale la protesta dei lavoratori dello stabilimento Coca Cola di Oricola. Ieri, dalle ore 10, la Flaica Cub Roma sta manifestando in sit-in ai piedi del Colosseo con il ‘NO COCA COLA DAY 2’, secondo sciopero all’Anfiteatro Flavio dopo l’appuntamento del 22 dicembre scorso e le altre manifestazioni organizzate, da novembre in poi, nell’Urbe e in Abruzzo. Oltre 40 i lavoratori del reparto logistica che hanno incrociato le braccia e da Oricola si sono trasferiti nel cuore di Roma. La nuova giornata di astensione dal consumo di bollicine americane arriva dopo l’incontro in Confindustria all’Aquila, il 28 gennaio scorso, che prelude a un possibile accordo tra l’azienda e Cisl e Uil sulla mobilità degli addetti della logistica. “Stanno per firmare un’intesa che non risolve il problema dei licenziamenti e genera soltanto precarietà per decine di dipendenti”, ha detto durante il sit-in Giancarlo Desiderati, segretario provinciale della Flaica Cub Roma. Il sindacato di base ribadisce il proprio no al piano di riorganizzazione aziendale che la multinazionale Usa sta attuando in tutta Italia e che in questa fase colpisce i lavoratori abruzzesi. “La Coca Cola si è detta disponibile alle esternalizzazioni in cooperative, al ricollocamento in altre aziende o eventualmente all’esodo incentivato se i dipendenti accetteranno di farsi mettere alla porta – ha aggiunto Desiderati – La multinazionale di Atlanta, che ha fatturati alle stelle, in realtà vuole soltanto risparmiare danaro sul contributo di ingresso all’Inps per le mobilità, che è di circa sei mensilità, ma si riduce della metà in caso di accordo con le sigle dei lavoratori”. Desiderati, quindi, ha rincarato: “I sindacati firmatari dell’accordo hanno compiuto una scelta gravissima, che, secondo noi, non tutela affatto i dipendenti. Ecco perché la Flaica Cub Roma – ha chiuso il segretario provinciale – continuerà a lottare per la riassunzione diretta dei addetti della logistica nell’ultimo stabilimento Coca Cola rimasto in Abruzzo”.