Avezzano. In queste ore a Pescina l’amministrazione ha deciso di chiudere una scuola sulla base di esami sulla vulnerabilità degli edifici scolastici del loro plesso richiesti circa 8 mesi fa. “Gli esiti di questi esami, alla luce del pericolo sempre incombente di un sisma che con scadenza triennale si abbatte sull’Italia Appenninica, hanno imposto al sindaco la chiusura della scuola primaria e secondaria Fontamara”, ha commentato Giovanni Ceglie, segretario di circolo del Pd di Avezzano, “la dirigente scolastica, inoltre, vista la decisione difficile ma assolutamente necessaria, ha subito proposto di riprendere l’attività didattica , almeno per la secondaria, presso l’edificio scolastico “Valente” che presenta tutti i requisiti dettati dalla nuova normativa sulla vulnerabilità sismica. Oltre l’encomiabile attività svolta dall’amministrazione sin dal momento del suo insediamento e dal Presidente del consiglio comunale Scamolla, che ha anche favorito l’arrivo di diversi MUSP, Moduli ad Uso Scolastico Provvisori, emerge che la popolazione di Pescina ha ben compreso che gli esami svolti dai Tecnici Qualificati indicano un valore di soglia parametrizzato sotto il quale la scuola non permette la salvaguardia del popolo scolastico. Al di sotto di questo valore gli edifici vanno chiusi, mentre al di sopra si valuta se intervenire tempestivamente o se pianificare lavori di sicurezza. Confrontando la situazione di Pescina con quella di Avezzano, si constata che i cittadini di Pescina si fidano dei dati dei Tecnici, mentre ad Avezzano sono sorti comitati e gruppi di genitori che dubitano sui dati forniti dai Tecnici, anche se provenienti dall’Enea. Eppure il Progetto “Scuole Sicure” è partito non appena si è insediata l’amministrazione attuale, nel lontano 2012, che con l’allora Assessore Patrizia Petricola aveva già provveduto a chiudere ben 3 scuole ad Avezzano già nel 2013 fino ad arrivare ad oggi con un numero di 5 scuole chiuse con Paterno e Carruscino, avviando al contempo i bandi di gara di messa in sicurezza per 11 edifici.
L’analisi sulla vulnerabilità sismica e quella statica era stata richiesta ed ottenuta dall’Assessore Petricola già il 22 gennaio 2013 e a luglio aveva presentato e protocollato una relazione tecnica, sullo stato delle 22 scuole censite, sia alla Regione che alla Protezione Civile, con relativi parametri di vulnerabilità sismica e statica. Erano state applicate le direttive della Presidenza del consiglio dei Ministri, in cui si indicava che la verifica era obbligatoria ma non l’intervento salvo disponibilità finanziaria. Lo stesso assessore ai Lavori Pubblici aveva anche richiesto una deroga al Patto di stabilità interna regionale direttamente al presidente D’Alfonso per utilizzare risorse di bilancio per la messa in sicurezza degli edifici sui quali si intendeva intervenire subito. Grazie anche ai successivi assessori, il finanziamento di circa 22 milioni di euro messi a disposizione, più altri 10 milioni richiesti per completare il piano “Scuole Sicure”, hanno messo in moto la più grande ricostruzione del patrimonio scolastico mai vista ad Avezzano dal dopoguerra ad oggi. Basti pensare che dal 1930 al 1978 erano stati compiuti solo 3 ristrutturazioni sulle allora 21 scuole presenti, mentre le altre avevano ricevuto solo un cambio di impianti termici (termosifoni). A Pescina sta per riprendere l’attività scolastica serenamente, mentre ad Avezzano si continuano a raccogliere firme e petizioni. Non credo che ci sia proprio un piano per delegittimare le istituzioni, ma un vecchio adagio dice: “A pensare a si fa peccato ma ci si avvicina alla verità”.