Avezzano. Amministratori, tecnici e genitori. E’ così formato il coordinamento nato per lavorare insieme alla sicurezza degli edifici scolastici. Un tavolo aperto dove sedersi e valutare le varie ipotesi per il futuro delle scuole Mazzini – Fermi – Corradini. Si è arrivati alla soluzione ieri, nel corso di un’accesa assemblea, tra una delegazione di genitori, il sindaco Di Pangrazio e i tecnici comunali.
“Abbiamo chiuso i lavori alla Cairoli e metteremo presto 17 aule del Noesis a disposizione”, ha spiegato durante l’incontro il dirigente Francesco Di Stefano, “a breve inizieranno i lavori della Don Bosco e quando saranno terminati i bambini rientreranno nella nuova scuola e ci saranno altre aule a disposizione. Però abbiamo bisogno di qualche mese ancora”. I genitori hanno espresso la loro preoccupazione che si rinnova ogni mattina quando varcano la soglia della scuola e lasciano i figli a lezione. “La commissione grandi rischi prima ci ha allarmato e poi ha detto che il terremoto non è prevedibile”, ha precisato Di Pangrazio, “noi dobbiamo venirci incontro per salvaguardare gli interessi dei ragazzi. Ho chiesto alla protezione civile nazionale di avere maggiori chiarimenti sulle scuole, ma dopo diverse lettere ancora non mi rispondono. Creiamo insieme un coordinamento e lavoriamo per trovare soluzioni”. Le mamme e i papà presenti hanno accettato di far parte del gruppo di lavoro Mazzini – Fermi – Corradini che si metterà a tavolino fin dalla prossima settimana. Oltre agli amministratori e ai tecnici ne faranno parte i genitori: Vincenzo Torretta, Giovanni Berardinetti, Stefania Antidormi, Beatrice Forte, Simona Santullo, Pietro Ricci, Luisa Imbastari e Roberta Maiolini. “L’opinione pubblica pensa che noi siamo delle scellerate ma non è così”, ha chiarito Santullo, “chiediamo a voi amministratori di protestare per noi”. Intanto è stata protocollata una lettera firmata dai genitori della prima B della Mazzini con la quale si diffidano mamme e papà di altre classi a prendere decisioni in merito alla dislocazione degli alunni in altri edifici perchè intendono rimanere in quella attuale